Regioni del Sud Italia come Basilicata, Calabria, Puglia e Abruzzo sono in ritardo sul fronte della scuola digitale, con livelli di “connettività” e di “innovazione didattica” inferiori alla media nazionale. Al top, invece, gli istituti di Emilia-Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Connessione elevata, ma approccio didattico tradizionale nelle scuole di Liguria e Toscana.
Il report dell’Agcom
Il quadro che emerge dal report sullo stato di sviluppo digitale delle scuole in Italia pubblicato ieri dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L’analisi condotta dall’Autorità – spiega una nota dell’Agcom – ha puntato innanzi tutto a misurare il livello di infrastrutture digitali delle scuole, fotografando così «l’esistenza di sistematiche differenze legate al territorio, al grado e alla dimensione degli istituti scolastici».
Lo studio ha poi esplorato l’uso del digitale nella didattica e nella gestione amministrativa, evidenziando anche qui differenze sia in relazione alle competenze del corpo docente sia con riferimento alle attività svolte. Il panorama che emerge è abbastanza eterogeneo. La situazione migliore, cioè quella delle scuole con alti livelli di connettività e innovazione didattica, vede al top gli istituti dell’Emilia-Romagna, con performance nettamente superiori rispetto al resto d’Italia. Appartengono alle regioni star, anche se a livelli più vicini alla media nazionale, la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia.
Caratterizzate da una connessione elevata, ma con un approccio didattico tradizionale e quindi meno votato all’uso delle nuove tecnologie digitali, sono le scuole della Liguria e
della Toscana. Ci sono poi gli istituti con un’elevata innovazione didattica ma un indice di connettività al di sotto della media: si trovano principalmente in Molise, in Campania e in Umbria, oltre che in Sicilia e Sardegna. Si tratta di scuole virtuose, ma con un “livello di connettività” non adeguato alle competenze e alla propensione degli insegnanti all’utilizzo
delle moderne tecnologie dell’informazione. E poi ci sono le regioni più critiche, con “livelli di connettività” e di “innovazione didattica” inferiori a quelli medi nazionali: sono regioni del Sud Italia (Basilicata, Calabria, Puglia e Abruzzo), ma anche Lazio e Veneto. Si tratta di territori in cui – secondo l’Autorità – investimenti infrastrutturali e miglioramento delle competenze e della cultura digitale devono viaggiare congiuntamente attraverso l’adozione di interventi complessivi e strutturati volti al raggiungimento di una piena scolarizzazione digitale.