Come vivere senza contante  e con un fisco meno esoso

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SABATO 29 OTTOBRE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,

sarebbe bello essere tutti coerenti. Quando la presidente Meloni riporta il pensiero di Padoa Schioppa favorevole all’aumento del contante, avrebbe anche dovuto dire che lo stesso Padoa Schioppa aveva successivamente riconosciuto d’avere sbagliato così come anche la Banca d’Italia afferma che l’aumento del contante è un incentivo a favore della criminalità e dell’evasione fiscale.

Pierluigi Ziliotto, Verona

Leggo che tra i primi provvedimenti al vaglio vi è l’innalzamento alla soglia di utilizzo del contante. Trasecolo. Qual è la ratio di questo intervento? Lei che cosa ne pensa?

Anna Romanò

Cari lettori,

Mentre leggevo le vostre mail e i vostri messaggi sul tema dei contanti, mi è tornata in mente la sera del mese scorso in cui arrivai a Londra per raccontare i funerali della regina, e mi resi conto di non avere una sterlina in tasca. Chiamai mia figlia che vive lì, e ascoltai la sua risata sinceramente divertita dalle mie preoccupazioni: «Papà, sono mesi che i miei amici e io giriamo senza una sterlina in tasca». In effetti a Londra con la carta di credito fai tutto: entri ed esci dalla metropolitana (cui i residenti sono ovviamente abbonati), prendi i taxi senza provocare al tassista il dolore fisico che provano alcuni loro colleghi italiani al momento di dare mano al pos, paghi la birra al pub e i ristoranti mance comprese. In Italia questo non è assolutamente possibile. (Un solo esempio: a Venezia il biglietto dei vaporetti, che avevo lasciato a 7 euro e 50, costa ora 9 e 50; non poco; però bisogna appunto fare il biglietto, e non si può usare direttamente la carta di credito come a Londra). Questa semplicità e questa tracciabilità sono meravigliose. Ma sono possibili anche perché il sistema fiscale britannico è meno esoso del nostro. E poi la mentalità è diversa. Mi raccontava un grande ristoratore milanese che molti clienti facoltosi chiedono di pagare cash, in cambio di uno sconto; ma un grande ristorante è oggi un’azienda, ed è molto più complesso per un’azienda gestire contanti anziché pagamenti elettronici. Non prendiamoci in giro: alzando il tetto a 5 mila euro, il nuovo governo intende fare quello che ha sempre fatto la destra italiana: non abbassare le tasse, ma lasciare intendere che si possono anche non pagare. In compenso la sinistra le alza; preferibilmente al ceto medio dipendente, che è poi la sua base elettorale.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’addio

«Papà avrebbe compiuto 100 anni, era la nostra guida»

Anche se è sempre molto difficile parlare di un papà che non c’è più, nel centenario della nascita di nostro padre Angelo vogliamo ricordarne l’esempio, il coraggio e la passione che tutti ed anche noi figli gli hanno sempre riconosciuto. Dopo aver combattuto nell’intero secondo conflitto mondiale ed essere stato costretto dagli eventi storici a lasciare l’Istria, terra d’origine anche di nostra mamma Gioconda, alla fine degli eventi bellici, con grande coraggio e forza di volontà, come hanno fatto molti istriani – dalmati divenuti più o meno famosi, ha saputo, con il supporto della mamma, con molti sacrifici e non poche fatiche, costruire dal nulla una bella realtà imprenditoriale nel campo della torrefazione del caffè, sempre improntata, con grande coraggio, alla ricerca della più elevata qualità delle miscele e dei prodotti, sempre mantenendo solidi rapporti con la clientela, con quel tratto elegante e cordiale che lo rendeva molto amato. Papà e mamma portarono sempre nel cuore la loro bella terra, le dolci architetture veneziane, le calli e il mare incorniciato dalle pinete e dai campanili di San Marco ma non vollero mai rimanere prigionieri dei ricordi, guardando sempre al presente e al futuro, trasmettendoci un forte senso di sicurezza, con la solidità di chi sa mantenere i piedi per terra. L’attività creata da papà prosegue oggi con i suoi figli e con i nipoti e uno dei nostri più grandi dispiaceri è quello di non poter condividere con lui l’orgoglio di tanti riconoscimenti di qualità ricevuti. Grazie papà per l’esempio di serietà, correttezza e coraggio che ci hai trasmesso nella vita privata e professionale.

Roberto, Rinaldo, Edoardo Ianco

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-10-28 23:19:00,

SABATO 29 OTTOBRE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,

sarebbe bello essere tutti coerenti. Quando la presidente Meloni riporta il pensiero di Padoa Schioppa favorevole all’aumento del contante, avrebbe anche dovuto dire che lo stesso Padoa Schioppa aveva successivamente riconosciuto d’avere sbagliato così come anche la Banca d’Italia afferma che l’aumento del contante è un incentivo a favore della criminalità e dell’evasione fiscale.

Pierluigi Ziliotto, Verona

Leggo che tra i primi provvedimenti al vaglio vi è l’innalzamento alla soglia di utilizzo del contante. Trasecolo. Qual è la ratio di questo intervento? Lei che cosa ne pensa?

Anna Romanò

Cari lettori,

Mentre leggevo le vostre mail e i vostri messaggi sul tema dei contanti, mi è tornata in mente la sera del mese scorso in cui arrivai a Londra per raccontare i funerali della regina, e mi resi conto di non avere una sterlina in tasca. Chiamai mia figlia che vive lì, e ascoltai la sua risata sinceramente divertita dalle mie preoccupazioni: «Papà, sono mesi che i miei amici e io giriamo senza una sterlina in tasca». In effetti a Londra con la carta di credito fai tutto: entri ed esci dalla metropolitana (cui i residenti sono ovviamente abbonati), prendi i taxi senza provocare al tassista il dolore fisico che provano alcuni loro colleghi italiani al momento di dare mano al pos, paghi la birra al pub e i ristoranti mance comprese. In Italia questo non è assolutamente possibile. (Un solo esempio: a Venezia il biglietto dei vaporetti, che avevo lasciato a 7 euro e 50, costa ora 9 e 50; non poco; però bisogna appunto fare il biglietto, e non si può usare direttamente la carta di credito come a Londra). Questa semplicità e questa tracciabilità sono meravigliose. Ma sono possibili anche perché il sistema fiscale britannico è meno esoso del nostro. E poi la mentalità è diversa. Mi raccontava un grande ristoratore milanese che molti clienti facoltosi chiedono di pagare cash, in cambio di uno sconto; ma un grande ristorante è oggi un’azienda, ed è molto più complesso per un’azienda gestire contanti anziché pagamenti elettronici. Non prendiamoci in giro: alzando il tetto a 5 mila euro, il nuovo governo intende fare quello che ha sempre fatto la destra italiana: non abbassare le tasse, ma lasciare intendere che si possono anche non pagare. In compenso la sinistra le alza; preferibilmente al ceto medio dipendente, che è poi la sua base elettorale.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’addio

«Papà avrebbe compiuto 100 anni, era la nostra guida»

Anche se è sempre molto difficile parlare di un papà che non c’è più, nel centenario della nascita di nostro padre Angelo vogliamo ricordarne l’esempio, il coraggio e la passione che tutti ed anche noi figli gli hanno sempre riconosciuto. Dopo aver combattuto nell’intero secondo conflitto mondiale ed essere stato costretto dagli eventi storici a lasciare l’Istria, terra d’origine anche di nostra mamma Gioconda, alla fine degli eventi bellici, con grande coraggio e forza di volontà, come hanno fatto molti istriani – dalmati divenuti più o meno famosi, ha saputo, con il supporto della mamma, con molti sacrifici e non poche fatiche, costruire dal nulla una bella realtà imprenditoriale nel campo della torrefazione del caffè, sempre improntata, con grande coraggio, alla ricerca della più elevata qualità delle miscele e dei prodotti, sempre mantenendo solidi rapporti con la clientela, con quel tratto elegante e cordiale che lo rendeva molto amato. Papà e mamma portarono sempre nel cuore la loro bella terra, le dolci architetture veneziane, le calli e il mare incorniciato dalle pinete e dai campanili di San Marco ma non vollero mai rimanere prigionieri dei ricordi, guardando sempre al presente e al futuro, trasmettendoci un forte senso di sicurezza, con la solidità di chi sa mantenere i piedi per terra. L’attività creata da papà prosegue oggi con i suoi figli e con i nipoti e uno dei nostri più grandi dispiaceri è quello di non poter condividere con lui l’orgoglio di tanti riconoscimenti di qualità ricevuti. Grazie papà per l’esempio di serietà, correttezza e coraggio che ci hai trasmesso nella vita privata e professionale.

Roberto, Rinaldo, Edoardo Ianco

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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

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SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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, Aldo Cazzullo

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