Il mercato di Milan e Inter, tra strategie e limiti. Per De Ketelaere niente aste; per Milenkovic bisogna cedere

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La mamma è sempre premurosa e gioca d’anticipo per il bene del figlio. Se il ragazzo in questione si chiama De Ketelaere, allora i viaggi milanesi della madre per cercare casa al suo Charles diventano boccate di ottimismo in una trattativa infinita. CDK ha già deciso, vuole solo il Milan, e la sua famiglia si è già attivata per trovargli una residenza adeguata, magari dalle parti di San Siro. Non basta, però. Almeno per il momento.

Perché il Bruges è bottega cara e fa leva su un’offerta ufficiale del Leeds da capogiro: 37 milioni più bonus abbondanti per superare i 40. Maldini e Massara, invece, si sono presentati in Belgio mercoledì scorso scavallando appena i 30 e aggiungendo poi delle variabili legate a obiettivi o ad una futura vendita. Il muro traballa ma non crolla e si chiama Vincent Mannaert, general manager di un club ricco di talenti, che continua a chiedere almeno 5 o 6 milioni in più rispetto alla proposta presentata a voce dalla coppia dei sogni rossoneri. Eppure Mannaert ama l’Italia e soprattutto il suo cibo: a preparargli spaghetti e piatti tipici della nostra cucina è infatti Peppe Giacomazza, un cuoco famoso in Belgio come una star televisiva, amico intimo di Mertens e chef personale dell’uomo che sta facendo sudare il Milan. Se il pressing funzionerà, De Ketelaere raggiungerà presto Pioli, pochi giorni al massimo e sapremo. Una cosa è sicura, i principi e le linee guida del mercato restano fedeli a una filosofia ben definita, sia sui rinnovi di contratto che per gli acquisti. Viene stabilita una cifra, oltre la quale non si va e transige, niente aste per capirci meglio: in un mondo che troppe volte oscilla senza logiche, questa rigidità alla lunga diventa una virtù.

Nel congelatore, intanto, resta Ziyech come alternativa principale al genietto belga, mentre Wijnaldum non scalda perché troppo deciso ad aspettare Mourinho. Prima il trequartista, priorità assoluta, poi tutto il resto a partire dal difensore, con una lista che inizia con Tanganga del Tottenham, continua con Bailly dello United e finisce a N’Dicka dell’Eintracht.

Quello arretrato è invece l’unico reparto dove vorrebbe ancora intervenire l’Inter, a caccia di un’occasione che costi il meno possibile. Sempre che nel frattempo non si concretizzi qualche vendita, tipo Pinamonti. Dopo il sorpasso vincente della Juve su Bremer e la corte parigina non all’altezza, l’obiettivo adesso è trattenere Skriniar rinnovando il contratto in scadenza a giugno. I dialoghi con il suo agente Sistici sono iniziati ben prima dell’estate, presto andranno messi a fuoco. Anche quelli con Ramadani per Milenkovic vanno avanti da tempo, un incontro è avvenuto anche martedì scorso. Ma la Fiorentina chiede almeno 20 milioni e oggi Marotta e Ausilio non hanno ancora l’ok della proprietà per investire un importo simile sul prossimo acquisto. Devono prima cedere.

Ecco perché si naviga senza fretta nel mare in tempesta delle trattative in entrata, dopo aver mollato Zagadou (più vicino alla Roma) perché mancino, mentre Inzaghi avrebbe bisogno di un ricambio di piede destro. Davanti invece Sanchez fa l’esigente e non si smuove più di tanto per le prime squadre interessate, evidentemente non di primo piano per il cileno. Che ha già una bella casa a Milano e non vuole lasciarla subito. La mamma di De Ketelaere dovrà rivolgersi altrove.

24 luglio 2022, 07:17 – modifica il 24 luglio 2022 | 07:17

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, 2022-07-24 05:38:00, Le milanesi tra strategie e limiti imposti dai conti. Il trequartista del Bruges vuole solo il Milan ma l’offerta non si alzerà più. Inzaghi vuole un difensore ma 20 milioni per Milenkovic sono troppi, Gianluca Di Marzio

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