Il grido di dolore di docenti specializzati a cui non è permesso lavorare. Lettera

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Inviata da Vincenzo Giandolfi – Questa è la “classica” storia di quanto uno stato di diritto non sia tale! Il tutto inizia con il precedente governo, con a capo all’ex Ministero dell’ Istruzione il Prof. Bianchi, il quale, ha pensato bene, diversamente dai suoi predecessori, e, calpestando ogni norma nazionale, comunitaria e soprattutto di buon senso, di non far lavorare nella scuola, quei docenti che, avendo conseguito una laurea o un master specialistico all’estero (si fossero quindi specializzati sul sostegno o abilitati sulla materia), ma non avessero ancora ottenuto dal Ministero il provvedimento di riconoscimento del titolo conseguito, di non essere destinatari di contratti.(Cit. OM 112, Art. 7, co. 4, l. e). Cosa giusta!

Anzi, noi diciamo, cosa giustissima e doverosa!!
Ma il paradosso quindi qual è? Il paradosso sta nel fatto che non solo il Ministero nel periodo previsto dalla legge (120 giorni), non risponde ad una legittima richiesta di un proprio cittadino per il riconoscimento del titolo, ma, paradosso nel paradosso, utilizza questa “mancata risposta” per non farti lavorare!

Quasi a scaricare sui cittadini le proprie disorganizzazioni e/o inefficienze! Prima dell’OM 112, tutti i docenti con specializzazione estera potevano lavorare con “Riserva”. Il Ministero infatti ti faceva il contratto con una “clausola risolutiva espressa”, sino a quando ovviamente non avrebbe valutato il tuo percorso di studi. Badate bene, parliamo pur sempre di contratti da precari e, a tempo determinato!

Adesso noi ci chiediamo, come può essere possibile tutto ciò?
Come può uno stato di diritto permettere che dei propri cittadini siano “VITTIME 2 volte”: Sia perché lo stato è inadempiente e sia perché usa questo inadempimento per propria esclusiva colpa, non facendoti lavorare?
Tanti di noi lavorano da anni ormai, hanno acquisto competenze ed esperienze tali, ed è bene ricordarlo, anche attraverso tanti corsi di formazione pagati dallo stesso ministero che, oggi, non ti ritiene più idoneo e ti tiene fuori dal tuo lavoro.

Ministero che oggi si permette di utilizzare docenti sprovvisti di qualsivoglia specializzazione, andando contro ancora
una volta ai dettami normativi della l. 104/92 per la tutela dei diritti, dell’integrazione sociale dei soggetti con handicap,
che, all’art. 14, prevede l’esclusivo utilizzo di personale qualificato e specializzato.

Ma secondo voi sembra una cosa normale questa situazione?
La Direttiva Europea 2013/55/UE (già Direttiva 2005/36/CE”) per le professioni (quindi abilitazione sulla materia) e la
Convenzione di Lisbona prevista per i titoli accademici (quindi relativa alla specializzazione sul sostegno), ed approvata nell’ambito del consesso internazionale del Consiglio d’Europa (legge 148/2002), che prevedono la libera circolazione nell’ambito della Comunità Europea, sono norme di immediata attuazione, in combinato con l’art.117 della nostra carta costituzionale!.

Dov’è il nostro stato che tutela i diritti dei propri cittadini?
In questo periodo di crisi profonda, in cui si sta negando il giusto il diritto al lavoro e con migliaia di contenziosi in corso il nostro governo potrà ancora permettersi risarcimenti milionari? E soprattutto chi pagherà? È veramente ciò che vuole il nuovo governo?
Questo è il grido di dolore di migliaia di docenti che chiedono con forza al nuovo governo e, al neo Ministro del MIM Prof. Giuseppe Valditara, di ritornare subito in cattedra, ripristinando GIUSTIZIA e DIGNITÀ per se, per le proprie famiglie e le famiglie dei tantissimi ragazzi a loro legati!

, 2022-12-20 08:19:00, Inviata da Vincenzo Giandolfi – Questa è la “classica” storia di quanto uno stato di diritto non sia tale! Il tutto inizia con il precedente governo, con a capo all’ex Ministero dell’ Istruzione il Prof. Bianchi, il quale, ha pensato bene, diversamente dai suoi predecessori, e, calpestando ogni norma nazionale, comunitaria e soprattutto di buon senso, di non far lavorare nella scuola, quei docenti che, avendo conseguito una laurea o un master specialistico all’estero (si fossero quindi specializzati sul sostegno o abilitati sulla materia), ma non avessero ancora ottenuto dal Ministero il provvedimento di riconoscimento del titolo conseguito, di non essere destinatari di contratti.(Cit. OM 112, Art. 7, co. 4, l. e). Cosa giusta!
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