Il fascino dell’irrazionale  nella mente  di Novak Djokovic

Spread the love
MARTEDÌ 12 LUGLIO 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,

chissà cosa avrebbe scritto se a Wimbledon avesse vinto Nadal. Invece ho cercato invano suoi commenti sulla vittoria di Djokovic. Come la mettiamo?

Salvatore Campi Milano

Caro Salvatore,

La mia dichiarata passione per Nadal non mi impedisce di considerare Novak Djokovic per quel che è: un campione straordinario, un prodigio vivente dello sport. Non gli ho mai parlato a tu per tu, ma lo ricordo a Rio 2016 dopo aver perso al primo turno con Juan Martín del Potro: Nole è un uomo brillante e intelligentissimo, fluente in inglese, francese, tedesco, italiano; nel frattempo ha imparato pure lo spagnolo. Non è solo portato per le lingue; dice cose interessanti, ha la battuta pronta, come si è visto ad esempio nei duetti con Fiorello. Il più grande lottatore di tutti i tempi resta ovviamente Rafa, e a mio avviso anche il più intelligente sul piano tattico (il capolavoro rimane la finale proprio con Djokovic del Roland Garros autunnale del 2020). Ma non ho mai visto nessuno giocare i punti decisivi con la freddezza glaciale con cui li gioca Nole: ricordo una palla corta su un match-point a favore del suddetto Del Potro agli Internazionali d’Italia, quasi irrazionale per la percentuale di rischio; ma con quella palla corta Djokovic annullò il match-point, per vincere poi la partita. Uscendo dal tennis, resta una cosa importante da dire. L’irrazionalità che si intravede nel fondo dell’anima di questo grande campione l’ha condotto alla scelta suicida di rifiutare il vaccino, che gli è già costata gli Open d’Australia e rischia di costargli gli Us Open (anche se mi pare impossibile che finisca così). Conosco novantenni che si sono fatti quattro dosi come bere un bicchier d’acqua; cosa poteva fare una punturina a un fisico come quello di Nole, che pare disegnato per il tennis, lungo e veloce, snodato e resistente? Il tennis è un incrocio tra il pugilato e gli scacchi, richiede menti particolari. E quella di Novak Djokovic è particolarmente intricata. Un mistero, che non toglie ma aumenta il fascino della sua mente; anche se un campione dovrebbe sempre dare il buon esempio.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’ingiustizia

«Per chi va in farmacia siano d’obbligo le mascherine»

I contagi e reinfezioni di Covid-19 sono in rapido aumento e gli ospedali già soffrono. Però molte persone credono che il Covid sia diventato un raffreddore. Stamattina mi sono recato in farmacia, ho indossato la mascherina prima di entrare, ma con mia grande sorpresa ho notato che ero uno dei pochi a farlo (il personale la indossava). In realtà la regola sull’uso della mascherina in farmacia è quella entrata in vigore al 1° maggio 2022 con ordinanza del ministero della Salute, regola che vale anche per le strutture non sanitarie (negozi, bar, ristoranti, ecc.) e sui luoghi di lavoro: la mascherina è raccomandata ma non è obbligatoria. L’obbligo dell’uso della mascherina lo è, invece, per le strutture sanitarie, come gli ospedali, gli ambulatori medici, le Rsa e sui mezzi pubblici di trasporto. Resta un mistero perché molti cittadini, in campo sanitario, sono sensibili a un obbligo e non a una forte raccomandazione. Ora qualcuno obietterà: ma cosa cambia tra la farmacia e un qualsiasi altro negozio? In farmacia si entra non solo per fornirsi di farmaci ma anche per chiedere semplici consigli sanitari, magari perché si ha il raffreddore, la febbre, la tosse e molti di questi sintomi potrebbero far sospettare il Covid. Sorvolare sul fatto che in farmacia vi è la possibilità di venire a contatto con persone potenzialmente positive, possibilità molto più alta rispetto al supermercato o altri negozi, appare una condotta alquanto disinvolta. Anche perché fatico a non considerare a tutti gli effetti un presidio sanitario le farmacie. L’Ordine Professionale intervenga pretendendo l’uso della mascherina nelle farmacie.

Giorgio Devigili, cardiologo, Mezzolombardo (Trento)

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-07-11 22:25:00,

MARTEDÌ 12 LUGLIO 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,

chissà cosa avrebbe scritto se a Wimbledon avesse vinto Nadal. Invece ho cercato invano suoi commenti sulla vittoria di Djokovic. Come la mettiamo?

Salvatore Campi Milano

Caro Salvatore,

La mia dichiarata passione per Nadal non mi impedisce di considerare Novak Djokovic per quel che è: un campione straordinario, un prodigio vivente dello sport. Non gli ho mai parlato a tu per tu, ma lo ricordo a Rio 2016 dopo aver perso al primo turno con Juan Martín del Potro: Nole è un uomo brillante e intelligentissimo, fluente in inglese, francese, tedesco, italiano; nel frattempo ha imparato pure lo spagnolo. Non è solo portato per le lingue; dice cose interessanti, ha la battuta pronta, come si è visto ad esempio nei duetti con Fiorello. Il più grande lottatore di tutti i tempi resta ovviamente Rafa, e a mio avviso anche il più intelligente sul piano tattico (il capolavoro rimane la finale proprio con Djokovic del Roland Garros autunnale del 2020). Ma non ho mai visto nessuno giocare i punti decisivi con la freddezza glaciale con cui li gioca Nole: ricordo una palla corta su un match-point a favore del suddetto Del Potro agli Internazionali d’Italia, quasi irrazionale per la percentuale di rischio; ma con quella palla corta Djokovic annullò il match-point, per vincere poi la partita. Uscendo dal tennis, resta una cosa importante da dire. L’irrazionalità che si intravede nel fondo dell’anima di questo grande campione l’ha condotto alla scelta suicida di rifiutare il vaccino, che gli è già costata gli Open d’Australia e rischia di costargli gli Us Open (anche se mi pare impossibile che finisca così). Conosco novantenni che si sono fatti quattro dosi come bere un bicchier d’acqua; cosa poteva fare una punturina a un fisico come quello di Nole, che pare disegnato per il tennis, lungo e veloce, snodato e resistente? Il tennis è un incrocio tra il pugilato e gli scacchi, richiede menti particolari. E quella di Novak Djokovic è particolarmente intricata. Un mistero, che non toglie ma aumenta il fascino della sua mente; anche se un campione dovrebbe sempre dare il buon esempio.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’ingiustizia

«Per chi va in farmacia siano d’obbligo le mascherine»

I contagi e reinfezioni di Covid-19 sono in rapido aumento e gli ospedali già soffrono. Però molte persone credono che il Covid sia diventato un raffreddore. Stamattina mi sono recato in farmacia, ho indossato la mascherina prima di entrare, ma con mia grande sorpresa ho notato che ero uno dei pochi a farlo (il personale la indossava). In realtà la regola sull’uso della mascherina in farmacia è quella entrata in vigore al 1° maggio 2022 con ordinanza del ministero della Salute, regola che vale anche per le strutture non sanitarie (negozi, bar, ristoranti, ecc.) e sui luoghi di lavoro: la mascherina è raccomandata ma non è obbligatoria. L’obbligo dell’uso della mascherina lo è, invece, per le strutture sanitarie, come gli ospedali, gli ambulatori medici, le Rsa e sui mezzi pubblici di trasporto. Resta un mistero perché molti cittadini, in campo sanitario, sono sensibili a un obbligo e non a una forte raccomandazione. Ora qualcuno obietterà: ma cosa cambia tra la farmacia e un qualsiasi altro negozio? In farmacia si entra non solo per fornirsi di farmaci ma anche per chiedere semplici consigli sanitari, magari perché si ha il raffreddore, la febbre, la tosse e molti di questi sintomi potrebbero far sospettare il Covid. Sorvolare sul fatto che in farmacia vi è la possibilità di venire a contatto con persone potenzialmente positive, possibilità molto più alta rispetto al supermercato o altri negozi, appare una condotta alquanto disinvolta. Anche perché fatico a non considerare a tutti gli effetti un presidio sanitario le farmacie. L’Ordine Professionale intervenga pretendendo l’uso della mascherina nelle farmacie.

Giorgio Devigili, cardiologo, Mezzolombardo (Trento)

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, Aldo Cazzullo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.