Il 76% dei diplomati prosegue gli studi, specialmente i liceali. A 3 anni dal titolo si dedica solo al lavoro il 26,5% [INDAGINE ALMA DIPLOMA]

A un anno dal conseguimento del titolo, il 76,5% dei diplomati del 2020 prosegue la propria formazione ed è iscritto a un corso di laurea (il 59,8% si dedica esclusivamente agli studi universitari, il 16,7% ha scelto di coniugare studio e lavoro); il 14,1% invece ha preferito inserirsi direttamente, ed esclusivamente, nel mercato del lavoro. La restante quota, infine, si divide tra chi è alla ricerca attiva di un impiego (5,4%) e chi invece, per motivi vari (tra cui la formazione non universitaria, motivi personali o l’attesa di chiamata per un lavoro già trovato), non cerca un lavoro (4,0%).

Sono i dati che emergono dalla ricerca Alma Diploma 2022, presentati al Convegno nazionale.

La quota di diplomati iscritti all’università è nettamente più elevata tra i liceali: 72,0% è dedito esclusivamente agli studi, il 18,8% ha scelto di coniugare studio e lavoro; tra i tecnici le quote sono, rispettivamente, pari a 45,0% e 14,4%, mentre tra i professionali 27,6% e 9,8%, rispettivamente. Al contrario, i diplomati che esclusivamente lavorano sono poco diffusi tra i liceali (4,4%), rispetto ai diplomati tecnici (26,4%) e soprattutto professionali (37,5%).

A tre anni dal titolo è dedito esclusivamente al lavoro il 26,5% dei diplomati, il 45,2% si dedica esclusivamente agli studi mentre il 20,7 % concilia studio e lavoro. A livello di tipo di diploma si confermano sostanzialmente le tendenze evidenziate a un anno.

Tra il 2019 e il 2021 si registra un aumento di quasi 8 punti percentuali nella quota di diplomati che, a un anno dal titolo, dichiarano di essersi iscritti all’università.

Tra i professionali e i tecnici l’aumento della propensione a proseguire gli studi è particolarmente forte e concentrato soprattutto nell’ultimo anno (+12,1 e +6,7 punti percentuali, rispettivamente), mentre tra i liceali è decisamente più contenuto (+1,4 punti) e pressoché costante nel triennio in esame.

Ciò può essere legato al fatto che le difficoltà del mercato del lavoro, fortemente colpito dalla pandemia, hanno influenzato soprattutto le scelte post-diploma dei professionali e dei tecnici, generalmente orientati al lavoro in misura maggiore rispetto ai liceali.

I dati mostrano un tendenziale aumento nel triennio in esame della quota di chi ha modificato la propria scelta rispetto alle intenzioni iniziali; ciò è vero in particolare tra i tecnici e, ancor di più, tra i professionali dove è decisamente aumentata, soprattutto nell’ultimo anno, la quota di chi non si voleva iscrivere all’università ma successivamente ha cambiato idea.

Nel 2021 la quota di occupati a un anno dal diploma figura in aumento di 1,9 punti percentuali rispetto alla precedente indagine ma in calo di -4,5 punti rispetto al 2019. Analizzando distintamente le due componenti della quota di occupati, si osservano andamenti differenziati.

La quota di chi lavora solamente figura in diminuzione in tutto il triennio in esame (-1,3 punti percentuali rispetto al 2020 e -5,3 punti rispetto al 2019): ciò è confermato anche per tipo di diploma pur se con intensità maggiore per i tecnici e, ancor di più, per i professionali, ossia per i diplomati che, per la natura stessa del percorso scolastico concluso, sono generalmente orientati verso il mercato del lavoro. Al contrario, la quota di chi studia e lavora risulta in aumento, soprattutto nell’ultimo anno: il differenziale è pari a +3,3 punti percentuali (+0,8 rispetto al 2019) e ciò è confermato anche a livello di diploma, pur se con maggiore intensità per i tecnici e i liceali.

Tale andamento ha un impatto sulle caratteristiche del lavoro. Nel triennio 2019-2021 si rileva un tendenziale incremento del lavoro non standard (+3,6 punti percentuali) e una diminuzione dei contratti formativi (-3,4 punti).

Nel medesimo periodo il lavoro part-time risulta in aumento di 6,3 punti percentuali e le retribuzioni mensili nette in diminuzione del 4,0%; si registra, invece, un tendenziale miglioramento della coerenza tra studi compiuti e lavoro svolto (+3,3 punti percentuali).

INDAGINE ALMA DIPLOMA

, 2022-06-30 20:14:00, A un anno dal conseguimento del titolo, il 76,5% dei diplomati del 2020 prosegue la propria formazione ed è iscritto a un corso di laurea (il 59,8% si dedica esclusivamente agli studi universitari, il 16,7% ha scelto di coniugare studio e lavoro); il 14,1% invece ha preferito inserirsi direttamente, ed esclusivamente, nel mercato del lavoro. La restante quota, infine, si divide tra chi è alla ricerca attiva di un impiego (5,4%) e chi invece, per motivi vari (tra cui la formazione non universitaria, motivi personali o l’attesa di chiamata per un lavoro già trovato), non cerca un lavoro (4,0%).
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