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«Ho parlato con Agnelli e Paratici». E lo spogliatoio Juve trovò l’accordo

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di Massimo Nerozzi

La mail di Chiellini ai compagni: «Dobbiamo fare un passo. I pagamenti nelle prossime stagioni»

Di fronte all’ipotesi — nel marzo 2020 — di interventi legislativi e tagli agli stipendi, per il blocco del campionato davanti alla pandemia, lo spogliatoio della Juve si mosse per trovare un accordo con il club. «Ho parlato con Paratici e con il presidente — scrisse ai compagni Giorgio Chiellini, il capitano — a proposito dell’emergenza attuale, che ha creato ovviamente grandi problemi finanziari, soprattutto di liquidità. E il club vorrebbe trovare un accordo per una nostra partecipazione al momento di difficoltà». Insomma, un compromesso, tra società e atleti, al quale oltre a Chiellini avrebbe lavorato Leonardo Bonucci, ovvero due tra i veterani. Non era solo una questione di tasche, ma di presa di coscienza di uno tsunami planetario: «Credo che anche noi dobbiamo fare un passo, come stanno facendo altri club in Europa — si legge alla fine del documento — e trovare un accordo che ci permetterebbe di evitare i rischi, oltre che di dare un’immagine di squadra fatta di uomini di valore».

Dopodiché, scorrendo le tre «proposte» messe in fila dal capitano, emerge, chiarissimo, un particolare: da subito si parlò di qualche eventuale taglio (di mensilità), insieme però a una posticipazione di pagamenti, per quanto riguardava determinati stipendi. Per dirla con l’ipotesi d’accusa della Procura, riassunta nell’ultimo decreto di perquisizione, non «rinuncia», ma «differimento». La premessa del documento era la «proposta dei club italiani». Cioè: «Attualmente l’orientamento è quello di smettere di pagare dal giorno dell’ultima partita (per noi dal 25 marzo, che è la fine della quarantena) fino a quando non torneremo a giocare».

Seguivano, appunto, tre proposte. La prima, «A»: «marzo 100% pagato subito; poi due opzioni. Non si gioca più, non siamo più pagati; si torna a giocare, veniamo pagati da 15 giorni prima della prima gara ufficiale». Corollario: «I pagamenti nelle prossime stagioni». Così distribuiti: «Prendiamo marzo al 100% e subito e poi se non si gioca (rischio molto alto) si perde tutto il resto e nella migliore delle ipotesi prendiamo un mese o poco più pagato nei prossimi anni». Proposta «B»: «marzo 100% nelle prossime stagioni, aprile 0%, maggio 100% nelle prossime stagioni. Giugno: se annullano il campionato 0%, se riusciamo a terminare il campionato 100% nelle prossime stagioni». Sarà l’opzione scelta, nonostante alcuni giocatori, tutti stranieri, non fossero d’accordo. Morale: «In questa proposta, se concludiamo il campionato prendiamo 3 mesi su 4, anche se pagati successivamente». Come poi andrà. Proposta «C»: «marzo 100% nelle prossime stagioni, aprile 0%, maggio 100% nelle prossime stagioni, giugno 50% nelle prossime stagioni».

Da buon laureato in Economia, Chiellini aggiungeva alcune considerazioni: «A livello legislativo attualmente nessuno ci obbliga e non esiste il diritto che non veniamo pagati, ma i presidenti sono certi che verrà fatta una legge che li permetterà di non pagarci, se non giochiamo». Dunque: «Se non troviamo un accordo entro la fine del mese, inevitabilmente ci dovremo adeguare a quello che sarò deciso a livello nazionale».

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4 aprile 2022 (modifica il 4 aprile 2022 | 22:19)

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, 2022-04-04 20:19:00, La mail di Chiellini ai compagni: «Dobbiamo fare un passo. I pagamenti nelle prossime stagioni», Massimo Nerozzi

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