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Guerra in Ucraina, Amendola: «Questa è l’ora dell’Europa. Con fermezza e coraggio fare di tutto per i negoziati»

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di Maria Teresa Meli Enzo Amendola, sottosegretario a Palazzo Chigi: sanzioni dure e pragmatismo per affrontare la crisi Massima solidarietà per chiunque fugga dalla guerra

ROMA – Sottosegretario Enzo Amendola, nonostante le sanzioni e la presa di posizione ferma dell’Occidente, Putin non si ferma, anzi, rilancia e avanza in Ucraina bombardando e distruggendo: lei crede veramente che in queste condizioni ci sia ancora spazio per un negoziato?

«Non è questione di buoni sentimenti, dobbiamo avere il coraggio del dialogo e fare
di tutto per riavviare i negoziati, per salvare i civili ucraini e la loro libertà. La tregua temporanea per i corridoi umanitari, se attuata, è un primo passo, ma non basta. La velleità nazionalista russa di saldare conti del passato è un pericoloso salto nel buio. Putin vuole essere un attore globale, dimostrando con armi e pretesti la sua statura. Ma la Russia non è Putin. La Russia ha la testa, la storia e il futuro economico in Europa. Non possiamo accettare di vivere da assediati, di essere vittime del revanscismo miope e scellerato di Putin».

Ma che cosa può fare ancora in concreto la Ue?
«La crisi in Ucraina è un banco di prova decisivo. Il tentativo di annessione va fronteggiato con sanzioni dure e col pragmatismo di chi è sempre pronto al negoziato per fermare il massacro dei civili. Questa è l’ora dell’Europa. Dopo due anni di pandemia in cui abbiamo dimostrato di essere una comunità di destino, abbiamo l’irripetibile opportunità di diventare un’istituzione coesa che sa affrontare tutte le emergenze: energia, industria, difesa, oltre a una gestione finalmente solidale dei profughi».
La situazione è a dir poco complicata anche per il nostro Paese. Il prezzo del gas è alle stelle, quello della benzina aumenta, lo stesso dicasi per il grano e il mais… L’Italia pagherà in termini economici questa guerra…
«Tutti pagheremo per questa guerra, non soltanto l’Italia. È urgente un piano energetico europeo su acquisti e stoccaggi e va rivista la governance economica dei 27. Dobbiamo reagire da vera comunità, come abbiamo fatto con il Next Generation. L’Ue deve essere all’altezza della storia che stiamo vivendo».
Ritiene che a questo punto occorra aumentare le spese per la difesa, come ha sollecitato il ministro Guerini ?
«Il bilancio per le forze armate, come ha ricordato il ministro della Difesa Guerini, è già cresciuto negli ultimi anni. Non si tratta solo di rafforzare l’aspetto finanziario, ma di aggiornare lo strumento militare. Oggi questo investimento su scala europea è ancora più urgente, in termini politici, tecnologici e logistici, piegando le ritrosie nazionali».
Se il conflitto dovesse protrarsi, lei è sicuro che i vostri alleati nel governo, segnatamente Lega e M5S, non arretrino rispetto alla linea decisa da Mario Draghi?
«Alla tragedia della guerra, il Parlamento ha risposto con voce unitaria. Lega e 5 Stelle hanno votato assieme a noi la risoluzione. Di fronte a una crisi, ogni partito ha due scelte: remare con gli altri per uscire dalla tempesta, oppure speculare sulle distinzioni. Mi auguro che si rinunci alla polemica sterile, non è proprio il momento. Il dialogo invece, anche aspro, è sempre utile».
Il Partito democratico con Enrico Letta ha scelto una linea molto netta, non crede che una parte del vostro elettorato, quello più di sinistra, per intendersi, sia a disagio?
«Credo che l’elettorato democratico e progressista, non solo quello del Pd, in questo momento sia con Letta e con il governo Draghi. La guerra lacera le coscienze di ciascuno di noi, è sofferenza vera, ma il compito della politica è assumersi responsabilità nei momenti difficili. L’ho imparato sulla mia pelle, quando da ragazzo ero sotto le bombe a Belgrado. Fu un’operazione necessaria per fermare un dittatore come Milosevic. Io, allora come oggi, però non smetto di rinunciare alla soluzione politica e di sperare che tacciano le armi».
Amendola, ci sono milioni di rifugiati in arrivo, questo sarà un problema.
«Per la prima volta usiamo la direttiva per la protezione temporanea che finora, forse per mancanza di coraggio, era rimasta in un cassetto. Ci sarà la massima solidarietà. Certo non ha fatto onore la discussione tecnica proposta da alcuni Paesi sulla nazionalità dei migranti in fuga. Ma si è aperta una nuova strada rispetto al passato. Chiunque fugga dalle bombe ha diritto al nostro aiuto».

Quanto è realistica la possibilità dell’ingresso dell’Ucraina nella Ue?
«Con l’Ucraina c’è un rapporto di associazione, vogliamo intensificare la collaborazione e raccogliere la loro aspirazione europeista. Dal punto di vista delle procedure la strada è molto lunga e, visti i tempi, non è in agenda vagliare un allargamento immediato. Ora la priorità è mantenere salda l’alleanza europea per difendere il popolo ucraino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 marzo 2022 (modifica il 4 marzo 2022 | 11:39)
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, 2022-03-04 10:39:00, Enzo Amendola, sottosegretario a Palazzo Chigi: sanzioni dure e pragmatismo per affrontare la crisi Massima solidarietà per chiunque fugga dalla guerra, Photo Credit: , Maria Teresa Meli

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