Gas a 339 euro, prezzi impazziti e piani  di razionamento: quello che c’è da sapere

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Gas alle stelle, le reazioni del mondo politico

Non si ferma la corsa dei prezzi del gas. Oggi 26 agosto, dopo una partenza di giornata più calma, il metano ad Amsterdam, mercato di riferimento per l’Europa, si avvia alla conclusione della seduta toccando il nuovo massimo storico a 339 euro al Megawattora, per poi ripiegare di qualche punto su quota 337.

Ormai, questi livelli sono diventati insostenibili per le imprese e il governo deciderà la prossima settimana quali misure prendere. Come scrive Enrico Marro sul Corriere, secondo la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, «ci sono margini per un nuovo decreto per calmierare gli effetti del prezzo del gas: ritengo che si debba intervenire nei prossimi giorni». I tecnici sono al lavoro, ma ci sono vari ostacoli da superare. La stessa Castelli dice che bisogna «agire su due piani». Sul primo, «va velocemente fissato un tetto al prezzo del gas», punto sul quale però è in corso «una battaglia in sede Ue». L’altro piano è nazionale e riguarda il costo di nuovi aiuti a imprese e famiglie e la loro copertura, visto che un governo per gli «affari correnti» non potrebbe ricorrere a nuove tasse né a «scostamenti di bilancio», cioè ad aumenti del deficit. Ma ieri il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, dopo aver detto che «con le sanzioni abbiamo dichiarato guerra economica alla Russia», ha ammonito Bruxelles che, senza un tetto al prezzo del gas, non resterebbe che lo «scostamento». Secondo Matteo Salvini, l’Italia non può aspettare Bruxelles e ha chiesto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, di convocare Eni, Enel, A2a, le aziende produttrici di petrolio e le raffinerie per concordare con loro a livello interno un tetto all’aumento del gas. Il capo di Azione, Carlo Calenda, rilancia invece un’altra ipotesi: che il Gse (Gestore dei servizi energetici) acquisti a un prezzo calmierato solo l’energia prodotta da fonti rinnovabili, il cui prezzo è stato finora agganciato a quello del gas (nonostante quella derivata dalle rinnovabili costi molto meno) e la giri alle imprese energivore, così da aiutarle a superare questo difficile momento. Infine, Confimi Industria chiede al governo «prestiti garantiti dallo Stato per pagare le bollette» e la Fiom-Cgil l’apertura di un tavolo per evitare che le aziende si fermino e i lavoratori finiscano in cassa integrazione.

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, 2022-08-26 21:30:00, L’impatto della crisi ucraina sulle bollette è enorme. L’Italia e l’Europa tutta stanno cercando di correre ai ripari. Soprattutto in vista della possibilità che la Russia, uno dei principali fornitori di gas, chiuda i rubinetti in inverno. Tutto quello che c’è da sapere sulla nostra dipendenza energetica e sulle possibili soluzioni, Alessia Conzonato, Fausta Chiesa, Valentina Iorio e Massimiliano Jattoni Dall’Asén

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