«Firenze ora è migliore»: il bilancio di Nardella

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politica 8 aprile 2022 – 06:41 Il bilancio di metà mandato: «Che identità ha il centro? Ce l’ha». E il terzo mandato? Non ne ha voluto parlare di Mauro Bonciani Niente effetti speciali, né colonna sonora, né ospiti vip in stile renziano. Dario Nardella per presentare il bilancio di metà (secondo) mandato ha scelto di puntare sui numeri, sulle cose fatte, su un talk show, davanti a mezza macchina comunale e ai protagonisti del territorio, riuniti alla Manifattura Tabacchi. Più di un’ora e mezzo, partendo dal libretto «Essere Firenze» che presto arriverà nelle case dei fiorentini, con un occhio ai suoi sette anni e mezzo di mandato, non solo al 2019-2021, e uno al futuro. E il terzo mandato? Non ne ha voluto parlare. «Se ne parla anche troppo: oggi parliamo delle cose che abbiamo fatto, e poi vediamo in futuro». Nessuna parola neanche sull’ipotesi di un rimpasto di giunta. «Rendiamo conto ai fiorentini di quello che abbiamo fatto in questa prima parte del mio secondo mandato, con un rapporto oggettivo e certificato con numeri, date e progetti di quello che è stato fatto e di ciò che è stato impostato e progettato — ha detto Nardella — La pandemia ha prodotto risultati economici negativi, mettendo in crisi famiglie e imprese, ma non ha fermato la città, che ha progredito con ritmi impensabili. Il nostro lavoro è andato avanti su tutti i fronti. Se mettiamo le lancette indietro di sette anni e mezzo ci rendiamo conto che la nostra città ha fatto tanti passi in avanti — ha aggiunto — Molto resta ancora da fare, ne siamo coscienti, e con la giunta siamo al lavoro per portare avanti i tanti progetti aperti». Tra le opere fatte primo piano per le due linee di tramvia, per il recupero di alcuni luoghi come l’ex caserma Cavalli, l’ex tribunale di San Firenze, l’ex Corte di Appello in piazza San Marco, la Manifattura Tabacchi. «Mi chiedono “che identità ha il centro?”; e rispondo che l’identità c’è, è la rigenerazione e l’attrazione dei giovani, la vocazione alla formazione», ha affermato. Per proseguire: «Firenze è comunità, una città sostenibile ambientalmente e socialmente, aperta e inclusiva come si è visto anche con l’accoglienza ai profughi ucraini». Gli obiettivi dei prossimi due anni? «Ancora le tramvie, le nuove linee verso il centro e Rovezzano, la riqualificazione dello stadio Franchi, lo scudo verde che l’anno prossimo sarà attivo. E sull’aeroporto andiamo avanti». Niente trionfalismi — «Che voto mi do? I fiorentini riceveranno il resoconto e giudicheranno» — ma appunto la rivendicazione di «avere oggi una città diversa e migliore rispetto a sette anni e mezzo fa», e un po’ di spazio all’autocritica: «Su alcune cose siamo in ritardo, sul numero di parcheggi realizzati e sulle case popolari di via Torre degli Agli che dovevano essere inaugurate due anni fa e invece siamo ancora all’ultimo passo». Sul palco, moderati dalla giornalista Ilaria Esposito, e dopo il saluto del ceo di Manifattura Tabacchi, Giovanni Manfredi, il cofondatore di Nana Bianca Paolo Barberis, il presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi — che ha strappato applausi con «Sull’aeroporto non si può più scherzare!» — l’architetta Giovanna Carnevali, il professor Stefano Mancuso, la rettrice Alessandra Petrucci, la fondatrice di Avventura urbana Iolanda Romano e il presidente di Fondazione Crf Luigi Salvadori (in collegamento). Prima dell’applauso finale e del brindisi, Nardella ha elencato alcune delle priorità dei prossimi mesi: «La multiutility, il piano regolatore, la forestazione urbana, lo stadio, più telecamere per la sicurezza, la scuola e il lavoro, la lotta alle diseguaglianze, i progetti del Pnrr, l’arredo urbano, le mille assunzioni in Comune, la grande Firenze cioè l’area metropolitana… Insomma c’è da fare». La newsletterSe vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 aprile 2022 | 06:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-08 04:41:00, Il bilancio di metà mandato: «Che identità ha il centro? Ce l’ha». E il terzo mandato? Non ne ha voluto parlare,

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