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Ferentino, beffeggiato e schernito dai compagni di classe: «Handicappato», e «stai zitto» anche prima della Dad

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di Aldo Simoni

Altre volte l’hanno minacciato: «Sappiamo dove hai l’auto, ritroverai solo le ruote». La vittima: «Ansia e insonnia. Mi sono salvato dalla bocciatura solo per la pandemia»

Beffeggiato, molestato e schernito davanti ai compagni: in una parola vittima di stalking. E per lui, studente dell’Istituto tecnico Don Giuseppe Morosini di Ferentino (Frosinone) la scuola era diventato un incubo. Ne aveva parlato con i professori, ma inutilmente. Finché è scattata la denuncia penale contro i compagni di classe. Ora i tre ragazzi, Matteo Marocca, Cristian Paris, e Shady Mohmoud Embadi, tutti di 22 anni, devono rispondere di atti persecutori davanti al gip del Tribunale di Frosinone.

L’udienza preliminare è fissata per il 15 giugno. In verità la Procura, in un primo momento, aveva chiesto l’archiviazione. Richiesta respinta dal Gip Fiammetta Palmieri che ha sollecitato nuove indagini e disposto, quindi, la formulazione dell’imputazione. Le molestie, scrive il giudice, «sono state attuate in modo reiterato e perdurante dall’inizio dell’anno scolastico 2017/18 e proseguite anche dopo la denuncia presentata nei loro confronti nell’anno scolastico 2019/20. Offese – scrive il giudice – proseguite anche durante la didattica a distanza quando, in collegamento web, prima che il professore entrasse nella classroom, i tre aprivano i loro microfoni e pronunciavano parole tipo “handicappato”, “stai zitto…” e poi richiudevano immediatamente i microfoni».

Ma la situazione è peggiorata quando un amico, durante una festa a Patrica, avvertì la vittima riferendogli che «i tre indagati» avevano detto che gli avrebbero smontato la microcar parcheggiata nel piazzale. E per evitare problemi e discussioni, la giovane vittima fu costretta ad andar via. Altre volte l’hanno minacciato: «Sappiamo dove hai la macchina, ritroverai solo le ruote». Insomma, la vita per il giovane perseguitato era diventata un inferno. Nel corso delle indagini, ha precisato: «Ho sofferto per questa situazione, non volevo più frequentare la scuola, ma, visto che era il quinto anno, i miei genitori mi hanno costretto ad andare. Ma questa situazione mi provocava stati d’ansia, insonnia e irascibilità. Ovviamente tutto questo ha influito sul mio rendimento scolastico, tanto che con il trascorrere del tempo i miei voti sono sempre peggiorati e ho superato l’esame di Stato con il minimo salvandomi dalla bocciatura grazie alla pandemia».

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11 aprile 2022 (modifica il 11 aprile 2022 | 21:38)

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, 2022-04-11 19:39:00, Altre volte l’hanno minacciato: «Sappiamo dove hai l’auto, ritroverai solo le ruote». La vittima: «Ansia e insonnia. Mi sono salvato dalla bocciatura solo per la pandemia», Aldo Simoni

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