Esame di maturità, valutazione del voto da rifare se il bonus non è stato motivato. Sentenza del Tar Campania

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La sfida per l’attribuzione corretta del punteggio agli esami di maturità non termina sempre bene.

Rossella, diplomanda presso un istituto scolastico di Caserta, ne è un esempio lampante. Nonostante eccellenti risultati nelle prove, alla studentessa è stato attribuito un bonus di soli 2 punti, invece dei 5 potenziali, portando il suo voto finale a 98/100.

L’argomento della disputa risiede in una serie di verbali prodotti dalla sottocommissione d’esame di stato, in cui si stabilivano i criteri per l’assegnazione del bonus. Secondo tali criteri, Rossella possedeva tutte le qualifiche per ricevere il punteggio integrativo massimo. Tuttavia, con sorpresa e delusione, il verbale finale assegnava alla candidata un bonus di 2 punti, senza fornire alcuna motivazione circostanziata.

Decisa a rivendicare i suoi diritti e la corretta attribuzione del punteggio, Rossella ha impugnato i verbali contestati presentando un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Campania. La principale accusa rivolta alla commissione esaminatrice era la mancata motivazione dell’attribuzione del punteggio bonus.

L’amministrazione, pur essendosi opposta al ricorso, è stata poi chiamata dal Tribunale a riesaminare la posizione della studentessa. Il Tar ha accolto il ricorso e condannato l’amministrazione al pagamento di 1500 euro.

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