Eros Ramazzotti, nuovo disco presentato a Siviglia. «Ha fatto bene Laura Pausini a non cantare “Bella Ciao”»

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di Andrea Laffranchi, inviato a Siviglia

Il cantautore dal vivo con i brani di «Battito infinito» nella prima di 10 anteprime del tour

«Mi chiamo Eros, vengo da Cinecittà, non ho 20 anni ma la musica mi piace molto e penso che morirò sul palco perché questa è la mia vita». Autobiografia di Eros Ramazzotti in meno di 150 caratteri, da lui medesimo declamata in spagnolo dalla Plaza de toros di Siviglia dove giovedì sera davanti a 6 mila persone c’è stata la prima di 10 anteprime del tour di «Battito infinito», nuovo album uscito oggi e che da fine ottobre girerà il mondo con altre 70 date.

La prima parte del concerto dà ampio spazio alle canzoni nuove. L’esordio è Battito infinito, ballad al pianoforte con una struttura non immediata, una lunga suite da 8 minuti, che vede fra gli autori la figlia Aurora. È suo il recitato in inglese inserito nella traccia. «Mio padre mi ha invitata in studio per dei cori e per recitare un testo poetico in italiano – racconta lei -. Non gli è piaciuto il risultato e me lo ha fatto tradurre in inglese: ho cambiato molte cose e ora ha una cinematograficità che ben si adatta alla musica. Mi sono iscritta alla Siae per l’occasione. Non sono una compositrice, più che altro cazzeggio con testi e musiche, però ho tante canzoni via e la musica rimane un sogno nel cassetto… Sappiamo però in che Paese viviamo. Già sto affrontando un confronto (quella con la madre Michelle Hunziker ndr) e non sono pronta per l’altro». Per la maternità che qualcuno dice sarebbe in arrivo? «No comment».

Le novità in italiano, mentre le hit del passato, le prime sono «Dove c’è musica» e «Un’emozione per sempre», vengono eseguite più spesso nella versione spagnola o mischiando le lingue. Del resto lui è un simbolo dell’Italia nel mondo: «La gente si aspetta da me uno che canta l’italianità. Sono orgoglioso di essere italiano, di quell’Italia bella però che è tanta e va cercata. Girando il mondo non è che si parla molto bene del nostro Paese, ma alla fine riusciamo a sbarcare il lunario», racconta a fine show nel locale dove lo festeggiano. Con Laura Pausini ha segnato l’era d’oro del nostro export musicale. Lui la farebbe quella «Bella ciao» che lei non ha voluto cantare alla tv spagnola perché troppo connotata politicamente? «È troppo politica (ride). No, non lo è, ma Laura ha fatto bene. È un momento così e non bisogna parlare né di destra, né di sinistra, né di centro. Noi facciamo musica e non facciamo politica».

La scenografia punta su megaschermi che muovono il palco e lo rendono più dinamico. Per «Solo», il singolo in radio ora, c’è il faccione della star spagnola Alejandro Sanz. Non ci sarà invece in scaletta «Figli della terra», a sfondo ecologista, firmata da Colapesce e Dimartino e con il featuring dell’amico Jovanotti. La band è nutrita, nove elementi. Ramazzotti spesso si lascia andare ad assoli alla chitarra, atteggiamento vintage che si è perso nel pop contemporaneo costretto a bruciare in fretta strofe e ritornelli e tagliare tutto il resto. «Quello che manca oggi è sentire suonare uno strumento. Non ho più 20 anni, ma mi piace ancora ascoltare e voglio sentire il sangue che esce dalle mani». Eros scende spesso dal palco, va a cercare il contatto fisico con la platea.

Si ripassa ai brani nuovi. La dance anni 70 al gusto funk di «Ritornare a ballare» e i fiati mariachi di «Madonna de Guadalupe» portano colore e allegria. Magia è dedicata al figlio Gabrio Tullio: «È un brano di speranza». A un certo punto prende il cellulare per chiamare «l’amico Marcel» e lo invita sul palco con la moglie. Sono qui a celebrare 25 anni di matrimonio: ecco due sedie, band stretta intorno alla coppia ed ecco una serenata in versione semiacustica sulle note di «Solo con te«. Ogni volta che respiro ha un testo di Mariella Nava e la musica è un inedito di Morricone: «Un regalo poter interpretare una delle poche canzoni pop del grande maestro». Riparte il treno dei successi. «Una storia importante», «Adesso tu» e «Terra promessa» (ancora da mettere in bolla) alzano l’intensità fino al boato finale di «Più bella cosa».

16 settembre 2022 (modifica il 17 settembre 2022 | 07:32)

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, 2022-09-17 05:32:00, Il cantautore dal vivo con i brani di «Battito infinito» nella prima di 10 anteprime del tour, Andrea Laffranchi, inviato a Siviglia

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