Elezioni 2022, da Marcucci a Ceccanti a Romano: l’ex classe dirigente Pd senza poltrona

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politica 27 settembre 2022 – 17:49 L’ex governatore battuto nella «sfida dei Rossi». Perde con 20 mila voti di scarto anche Ceccarelli ad Arezzo, tornerà capogruppo Pd in Regione di Mario Lancisi Uno tsunami si è abbattuto domenica sulla classe dirigente del Pd toscano. Che sembra avere una certa inclinazione all’autorottamazione. Una decina di anni fa Enrico Letta si stava apprestando a diventare presidente del Consiglio. Il 13 dicembre del 2012 il sindaco di Firenze Matteo Renzi iniziava la sua marcia alla conquista del Pd annunciando la candidatura alle primarie di partito. E la Regione Toscana era guidata da Enrico Rossi. La vecchia classe dirigente degli anni dell’Ulivo — Vannino Chiti, Claudio Martini e Leonardo Domenici — era ormai alle spalle. Archiviata. I nuovi vertici del Pd hanno avuto una stagione di gloria nazionale, hanno governato l’Italia e la Toscana, ma la loro parabola politica è durata meno di dieci anni e si infranta domenica sull’onda tumultuosa del successo di Giorgia Meloni. Letta ha annunciato che non si ricandiderà segretario al prossimo congresso. Renzi è volato in Giappone per i funerali dell’ex premier Shinzo Abe, la sua creatura politica, costruita con Carlo Calenda, non ha raggiunto l’obiettivo del 10 per cento. Enrico Rossi ha perso la sfida con il Rossi di FdI, Fabrizio, nel collegio di Grosseto e Siena. Ha puntato tutto sull’identità di sinistra che segue la filiera che dal Pci porta al Pds, ai Ds e infine al Pd. Ma non è servito a richiamare alle armi chi in questi anni si è rifugiato nell’astensione. Ma è un’intera classe di politici del centrosinistra a uscire sconfitta dalle urne. Sconfitto l’aretino Vincenzo Ceccarelli, 62 anni, fuoriclasse delle preferenze, uno che conosce il suo territorio palmo a palmo ma non è bastato: ha perso per circa 20 mila voti la sfida con la leghista Tiziana Nisini. La quale non sembra aver avuto grandi meriti perché la Lega del 42,9 per cento conquistato dal centrodestra ha preso solo il 7,6 mentre Fratelli d’Italia hanno superato il 28, due punti in più del Pd. Ceccarelli torna a fare il capogruppo regionale dei democratici e forse potrebbe essere tentato, nel 2025, di candidarsi a sindaco di Arezzo. Gli altri sconfitti del centrosinistra sono tutti esponenti di Base Riformista, la corrente di ex renziani che nel 2019 però dissero no a Renzi e a Italia Viva e rimasero nel Pd. Il loro leader in Toscana è Luca Lotti fatto fuori da Letta. Gli altri invece sono stati esclusi dagli elettori. La sconfitta di Martina Nardi, 49 anni, nel collegio di Massa e Versilia era scontata, oltre 20 mila voti infatti la separavano in partenza dalla rivale di centrodestra. Ex senatrice di Sel, nel 2015 approdò a Massa nientemeno che l’ex ministra Maria Elena Boschi a consegnarle la tessera del Pd. Nella foto della cerimonia si vedono anche Rossi e l’allora segretario regionale Dario Parrini. Del quartetto solo Parrini è stato rieletto in Toscana, la Boschi rieletta sì ma fuori regione, mentre Rossi e la Nardi sono stati bocciati. Da quella foto sono passati solo sette anni. È stata invece una sorpresa la sconfitta di Andrea Romano, 55 anni, storico, deputato dal 2013, nel collegio di Livorno che sulla carta era accreditato come sicuro per il centrosinistra; ha perso solo per 3 mila voti contro Chiara Tenerini ma la sua sconfitta brucia molto nel Pd. Così come quella di Andrea Marcucci, 57 anni, ex capogruppo dem al Senato, nel collegio senatoriale di Livorno, Pisa, Viareggio, Massarosa e Camaiore. Marcucci ha iniziato l’attività politica nel Pli, nelle cui file è diventato parlamentare nel 1992. Trent’anni dopo forse la sconfitta più amara. Il suo futuro e quello dei riformisti è un rebus: daranno battaglia al prossimo congresso del Pd magari puntando su Stefano Bonaccini come nuovo segretario oppure, gira anche questa indiscrezione, porteranno mattoni alla costruzione di un terzo polo più forte del 7,73 conquistato domenica Azione e Italia Viva. Pistoia, ex provincia rossa sempre più bianca, perde la rappresentanza politica di Caterina Bini, 47 anni, parlamentare dal 2013, che non è passata nel proporzionale: «Sono stati fatti molti errori nel Pd, a partire dalle alleanze», polemizza sui social network. E annuncia che non mollerà. Nelle pieghe dell’amarezza degli sconfitti sembra di cogliere così la voglia a metà tra la resa dei conti e la rifondazione del Pd. La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 27 settembre 2022 | 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-27 15:49:00, L’ex governatore battuto nella «sfida dei Rossi». Perde con 20 mila voti di scarto anche Ceccarelli ad Arezzo, tornerà capogruppo Pd in Regione,

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