Elezioni 2022, il M5S recupera voti e sogna la «remuntada» puntando su giovani, donne e Sud

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di Emanuele BuzziIl testa a testa con la Lega e la strategia di attacco a sinistra. Pagnoncelli di Ipsos: il reddito di cittadinanza gioca un ruolo C’è chi scherzando parla di «remuntada», chi per scaramanzia non vuole commentare, chi invece attacca il Pd e ringrazia sarcasticamente per «gli errori dei dem». Di sicuro i recenti sondaggi hanno messo buonumore ai Cinque Stelle e creato discussione nel partito. Gli ultimi dati Ipsos vedono gli stellati appaiati alla Lega al 13,4%: un testa a testa per salire virtualmente sul podio dei principali partiti d’Italia. I numeri — chiarisce Nando Pagnoncelli, che guida Ipsos — sono da prendere con le pinze perché «il livello di attenzione dei cittadini per la campagna elettorale in corso è stato finora molto basso». Per il Movimento, però, si tratta di un parziale progresso dopo un calo estivo degli orientamenti di voto e della fiducia in Conte «dovuto alla caduta del governo e alla fine dell’alleanza con il Pd», analizza Pagnoncelli. Che spiega così la ripresa: «La battaglia in solitaria e il recupero di alcuni valori originari hanno spostato il consenso, attirando chi si collocava precedentemente nell’area dell’astensione». «Conte — afferma il numero uno di Ipsos — è riuscito a evitare la trappola del ritorno al vaffa e si sta ritagliando un ruolo da avvocato del popolo». La situazione è favorevole soprattutto nelle regioni meridionali e il leader cattura il consenso in particolare di donne e giovani. Una funzione fondamentale la ce l’ha anche il reddito di cittadinanza, misura di bandiera del Movimento. Secondo gli ultimi dati Inps i beneficiari della misura sono 443mila persone al Nord, 340mila al Centro e oltre 1,7 milioni al Sud e nelle Isole. «Sicuramente il reddito di cittadinanza gioca un ruolo importante», sostiene Pagnoncelli, che a proposito di una deriva «sudista» del M5S sottolinea come l’obiettivo degli stellati al momento sia «invertire il trend negativo e contenere il forte calo registrato negli ultimi anni, in modo da avere una rappresentanza parlamentare di una certa rilevanza». I numeri del 2018 sono lontani. Pagnoncelli ricorda come l’elettorato sia cambiato: «Oggi è prevalentemente di centrosinistra e sinistra. Il posizionamento progressista può avvantaggiare il centrodestra, che non subisce più una erosione di voti come avvenne nel 2018». Di sicuro, la collocazione a sinistra sta provocando malumori tra i dem, che si vedono drenare il bacino elettorale. «La ritrovata vicinanza tra Conte e Salvini non mi sorprende. Insieme M5S e Lega hanno portato alla caduta del governo, insieme in passato avevano firmato i decreti Sicurezza. Il leader Cinque Stelle almeno eviti di definire la sua agenda “progressista”», commenta il senatore pd Andrea Marcucci. «Paga la coerenza delle nostre scelte, l’agenda sociale di Giuseppe Conte fondata sui 9 punti portati a Draghi, temi che vanno a toccare la carne viva dei cittadini», commenta invece l’exploit nei sondaggi a Proiezioni di Borsa il vice di Conte Michele Gubitosa. E attacca i dem: «Abbassamento del cuneo fiscale per dare più soldi in busta paga nelle tasche dei dipendenti a parità di costo per le imprese; la difesa del Superbonus che ha creato centinaia di migliaia di posti di lavoro e contribuito alla crescita record del +6,6% del Pil nel 2021. Questi sono solo due esempi del fatto che parliamo di azioni concrete. Il Pd ha scelto di non esistere più, schiacciandosi sull’agenda Draghi». Ma nel M5S c’è chi invita alla prudenza: «Ne parliamo il 26 settembre. Scaramanzia? No, è che le ultime settimane di campagna elettorale sono determinanti». 1 settembre 2022 (modifica il 1 settembre 2022 | 23:36) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-01 20:02:00, Il testa a testa con la Lega e la strategia di attacco a sinistra. Pagnoncelli di Ipsos: il reddito di cittadinanza gioca un ruolo, Emanuele Buzzi

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