by politica 23 agosto 2022 – 08:08 Chi torna in hotel, chi ai libri. E chi punta Palazzo Vecchio. Nencini: sorpreso dalle scelte. Di Giorgi pensa alle primarie per il sindaco di Mauro Bonciani Tra esclusi e non candidati sono tanti i big toscani dei vari dei partiti che non saranno presenti nelle liste e che usciranno dal Parlamento. E c’è chi sottolinea che continuerà il proprio impegno in politica con altri mezzi, chi resterà nel partito nonostante la delusione altri la prendono con (relativa) filosofia e passata l’amarezza guardano oltre. A fare più rumore sono state le esclusioni degli ex ministri Luca Lotti, Valeria Fedeli e Alfonso Bonafede, i primi due dem, il terzo di M5S, ma in casa Pd anche dei parlamentari Susanna Cenni, Luca Sani e Rosa Maria Di Giorgi, di Riccardo Nencini del Psi, di Guglielmo Picchi della Lega. Lotti, dopo aver attaccato le scelte dei vertici e di Letta, oggi dice «da qui al 25 settembre ciò che conta non è il futuro di Lotti, ma del Pd. Poi si vedrà…» aggiungendo però «il Pd è casa mia e lo sarà anche in futuro», ed ai suoi amici ha assicurato che il suo impegno «resta lo stesso, anzi ancora più forte», sia a Firenze e in Toscana, sia a livello nazionale come riferimento della corrente Base Riformista. Fedeli in un lungo post ha scritto «proseguirò il mio impegno politico. Continuerò a farlo, a partire da queste settimane di campagna elettorale e dal territorio dove abito, Roma» e per adesso non aggiunge altro, mentre Sani spiega: «Ringrazio il Pd per avermi fatto fare il deputato per oltre due legislature e rispetto le scelte fatte dal segretario Letta. Continuerò il mio impegno politico in altro ruolo o anche senza alcun ruolo, mi dedicherò maggiormente all’impresa di famiglia: albergatori a Massa Marittima. Poi chi vivrà vedrà…». Cenni ha affidato a Facebook il suo pensiero — «Chi, come me, ha avuto il privilegio, l’onore, di fare più mandati parlamentari, deve innanzitutto essere grata» — e spiega che supporterà Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino, candidato del territorio senese. Di Giorgi, che dopo non essere stata ricandidata aveva parlato di «riflessione su un Pd in cui non mi riconosco più», non solo ha deciso di rimanere nel Pd ma che si candiderà alle eventuali primarie per sindaco di Firenze. «Continuerò nel Pd, il partito che ho contribuito a fondare, con il mio impegno politico — afferma — E poi tornerò al Cnr, al mio lavoro. Voglio portare a termine e impostare molti progetti su Firenze, come il Meccanotessile. Ho esperienza e un grande amore per la mia città: lavorerò molto per Firenze». Nencini aveva chiesto di essere ricandidato nel collegio vinto nel 2018, Toscana sud, l’unico, eccetto Firenze, conquistato dal centrosinistra, ma dai vertici del Pd è arrivato un no. «Sono rimasto sorpreso — dice — più che amareggiato, per una scelta che rende la coalizione in Toscana zoppa perché manca la componente socialista. Io? Le cose da fare non mi mancano. Ho un contratto con Mondadori per un nuovo romanzo storico, più altri progetti…». Tornerà al suo lavoro di avvocato Bonafede — «Si può fare buona politica sia dentro che fuori dai palazzi», il suo commento alla mancata deroga sui due mandati in casa M5S — come anche Stefano Mugnai, ex Forza Italia dell’area di Toti: «Non essere il lista non è un dramma… Non fosse altro perché per uscire dal Parlamento bisogna prima esserci entrato. Con le nuove Camere sarò, ovviamente, al mio posto di lavoro, al Comune di Firenze, dove sono funzionario giuridico amministrativo». La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui © RIPRODUZIONE RISERVATA 23 agosto 2022 | 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-23 09:27:00, Chi torna in hotel, chi ai libri. E chi punta Palazzo Vecchio. Nencini: sorpreso dalle scelte. Di Giorgi pensa alle primarie per il sindaco,
