Docente accoltellata da studente con pugnale da caccia: aumentano violenze contro docenti e personale, ma le denunce sono ancora poche. Il disagio è anche autolesionistico. Psicologi: pronti ad intervenire

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È stata una mattinata di terrore per gli studenti dell’Iss Alessandrini di Abbiategrasso, nel milanese. Un loro compagno, durante la prima ora di lezione, ha aggredito la professoressa di Lettere e Storia con un pugnale, ferendola gravemente a un braccio, per poi brandire una pistola (risultata essere giocattolo), creando panico ulteriore tra i compagni di classe. Questo episodio di violenza imprevisto ha evocato nelle menti di alcuni l’eco di simili tragedie accadute nelle scuole americane.

I fatti

Diversi studenti sono fuggiti con l’aiuto dei docenti mentre altri soccorrevano l’insegnante ferita, Elisabetta Condò, di 51 anni, che si era rifugiata in un bagno. È stata trasportata all’ospedale di Legnano (Milano) dove ha subito un intervento di chirurgia plastica al braccio destro e diversi punti di sutura, anche nella parte posteriore della testa. La sua prognosi, sebbene non in pericolo di vita, è attualmente riservata. Ha ricevuto la visita del Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, nel corso della mattinata.

Lo Studente Attentatore e le Sue Condizioni

Il giovane aggressore, un 16enne, si trova attualmente in uno stato di prostrazione, dopo aver tentato di autoinfliggersi delle ferite agli avambracci. È stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale S. Paolo di Milano, sotto custodia dei militari. Le autorità giudiziarie stanno attendendo l’esito dei medici per definire le accuse nei suoi confronti.

La Scena dell’Aggressione

L’insegnante è stata aggredita all’improvviso, mentre camminava tra i banchi, all’inizio della lezione. L’attentatore ha estratto un pugnale da caccia dallo zaino e la pistola giocattolo, attaccando la docente alle spalle. Dopo l’aggressione, il ragazzo ha minacciato i compagni con la finta arma, facendoli tutti uscire dall’aula. Successivamente, si è seduto in fondo alla stanza, appoggiando le armi su un banco. Queste sono state poi sequestrate.

La Reazione della Scuola e l’Intervento delle Forze dell’Ordine

I responsabili della scuola e gli studenti hanno espresso sgomento per l’aggressione. “Non abbiamo mai avuto avvisaglie della possibilità di un comportamento simile”, ha affermato Michele Raffaeli, dirigente scolastico. La scuola aveva programmato un colloquio con lo studente e i genitori per affrontare alcuni problemi comportamentali e didattici.

Solidarietà e Riflessioni

Il ministro dell’Istruzione, Valditara, ha espresso solidarietà e vicinanza alla professoressa aggredita, sottolineando l’importanza di riflettere sull’introduzione dello psicologo nelle scuole, in quanto “il disagio dei ragazzi, anche a seguito del Covid, è molto aumentato”. Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso vicinanza alla vittima e auguri di pronta guarigione.

Investigazioni in Corso

Attualmente, il 16enne non ha fornito alcuna spiegazione per il suo gesto. I carabinieri stanno interrogando la famiglia, compagni di classe, insegnanti e amici per cercare di comprendere meglio le motivazioni dietro il gesto violento.

Un disagio in crescita

Causa della pandemia di Covid-19? Conseguenza temporale o rapporto causa effetto? Fatto sta che la salute mentale dei giovani ha subito un preoccupante calo, con un incremento di quasi il 50% nei casi di bulimia e anoressia tra i giovanissimi. Ancora più preoccupante, i casi di depressione e ansia sono raddoppiati. Tali sviluppi sono specchio della fragilità emotiva e del disagio psicologico esponenziale che gli studenti stanno attraversando in questo periodo.

Crescente Onda di Violenza nelle Scuole

Ulteriore motivo di preoccupazione è l’incremento delle aggressioni ai docenti, un fenomeno quasi quotidiano. Nonostante le denunce siano ancora poche, il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha paragonato la situazione a un “bollettino di guerra”. Questo quadro drammatico è emerso chiaramente quando un docente dell’Istituto superiore Alessandrini ad Abbiategrasso è stato ferito da un suo studente. Eppure le denunce da parte delle vittime sono ancora poche.

L’Appello per la Presenza di Psicologi nelle Scuole

In risposta a questi eventi, Valditara ha sollevato la necessità di introdurre figure professionali di supporto psicologico nelle scuole. Durante gli anni scolastici 2020-2021 e 2021-2022, un protocollo tra l’Ordine degli Psicologi e il Ministero dell’Istruzione ha permesso l’attivazione di consulenze psicologiche nelle scuole, con il 70% degli istituti che ne ha beneficiato. Nonostante i risultati positivi, nel 2022 il protocollo non è stato rinnovato.

Dal Supporto Emergenziale a una Struttura Stabile

Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, ha sottolineato l’importanza di rendere strutturale la presenza dello psicologo nelle scuole. Con 125mila professionisti iscritti all’Ordine in Italia, molti dei quali con esperienza sul campo, il potenziale è enorme. Tuttavia, nonostante l’Italia abbia una forza lavorativa così ampia, rimane indietro rispetto ad altri paesi occidentali dove la presenza di un servizio di psicologia scolastica è la norma.

La Realtà Sconcertante delle Aule

Un sondaggio recente ha rivelato che un terzo degli studenti delle superiori ha assistito almeno una volta a un’aggressione nei confronti di un docente durante la sua carriera scolastica. Questi atti di violenza, in gran parte verbali, sono spesso collegati all’esigenza di “spettacolarizzazione” tipica dell’era digitale. Non aiuta il fatto che, nel 29% dei casi, i genitori si schierano dalla parte dei figli, mentre gli insegnanti vittime denunciano solo nel 15% dei casi.

Le Conseguenze e la Politica

Le conseguenze di questi atti sono gravi, con il 43% dei dirigenti scolastici che prendono provvedimenti severi. Ciò nonostante, il ministro Valditara è stato accusato dai Cinque stelle di non aver agito adeguatamente per supportare l’introduzione dello psicologo nelle scuole. Il senatore del Pd, Filippo Sensi, sottolinea l’urgenza di risposte, mentre la UIL scuola rileva che in Lombardia il 6% degli istituti superiori ha dovuto chiamare la pubblica autorità e il 7% ha emesso sanzioni economiche a carico delle famiglie a causa dei comportamenti degli studenti. La situazione peggiora nei licei tecnici e professionali, richiamando l’attenzione su un problema che non può più essere ignorato.

Psicologi, pronti ad intervenire

Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, si è rivolto all’ANSA per affermare la prontezza della professione di intervenire nelle scuole italiane. Lo psicologo, afferma, può fornire un supporto essenziale al sistema scolastico. Questa necessità si è evidenziata in seguito all’episodio di violenza di recente accaduto a Abbiategrasso, che ha sollevato la questione della presenza di psicologi nelle scuole.

“Il nostro paese dispone di un corpo forte e preparato di psicologi, con 125mila professionisti iscritti all’ordine. Molti di loro hanno già maturato una significativa esperienza sul campo”, sottolinea Lazzari. Durante gli anni scolastici 2020-2021 e 2021-2022, a seguito della firma di un protocollo con il Ministero dell’Istruzione, il 70% delle scuole ha implementato consulenze psicologiche, rivelando risultati positivi.

Sebbene il protocollo non sia stato rinnovato nel 2022, Lazzari sottolinea la necessità di evolvere dalla presenza emergenziale dello psicologo nelle scuole a una presenza strutturale e stabile. Le difficoltà che i giovani stanno affrontando sono a livelli drammatici, e le ricerche evidenziano un aumento preoccupante di disturbi e disagio, in parte dovuto alla pandemia.

Gli psicologi possono fornire un prezioso aiuto nel rilevare precocemente le situazioni di disagio, offrendo un primo soccorso emotivo e ascolto attivo. Questo può facilitare la collaborazione con i servizi sanitari, qualora necessario. Lazzari enfatizza che il ruolo degli psicologi nelle scuole non è limitato alla cura in senso stretto, ma mira a intercettare le situazioni a rischio e avviare un’azione diffusa di prevenzione.

Infine, Lazzari sottolinea che l’Italia è in ritardo rispetto ad altri paesi occidentali, dove un servizio di psicologia scolastica è ormai la norma. Già negli anni ’90, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva esortato i paesi a introdurre la psicologia nelle scuole. È tempo che l’Italia colmi questo gap e affronti in modo strutturato la salute mentale dei suoi studenti.

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