Dall’Iran che respinge le accuse su Rushdie ad Aung San Suu Kyi ricondannata:  5 storie dal mondo

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di Irene Soave

Aung San Suu Kyi condannata di nuovo; l’indipendenza dell’India (e il suo progresso); la chiesa copta di Giza in fiamme, e il lutto per i bambini; Teheran su Rushdie; la «scommessa» russa di Mohammed bin Salman

Non tutto il mondo si ferma per Ferragosto, giornata di vacanza tutta italiana. Ecco cinque «pillole» da altrettanti fronti mondiali.

L’Iran e l’attentato a Rushdie: «Nessuno ci può accusare»

Il governo di Teheran smentisce «categoricamente» ogni collegamento con l’attentato allo scrittore Salman Rushdie , colpito nel 1989 da una fatwa dell’ayatollah Khomeini per i suoi Versetti satanici. I media di Stato iraniani hanno più volte parlato di «giusta ricompensa» per lo scrittore e di «ricompensa divina»; la tv nazionale Jaam-e Jam ha addirittura commentato la notizia che lo scrittore potrebbe perdere un occhio dicendo che «un occhio di Satana potrebbe essere stato accecato». Il ministero degli Esteri di Teheran, comunque, per bocca del portavoce Nasser Kanaani — in quella che è stata comunque la prima reazione ufficiale del Paese — ha dichiarato che «nessuno ha il diritto di accusare la Repubblica Islamica dell’Iran». Ha anche dichiarato nella stessa nota, però, che «la libertà di parola non giustifica gli insulti alla religione islamica espressi nei suoi scritti. Non consideriamo colpevole di questo attacco nessuno se non lo stesso Salman Rushdie e i suoi accoliti, che meritano sdegno e condanna».

La «scommessa russa» di Mohammed bin Salman

La Kingdom Holding, uno dei maggiori fondi d’investimento sauditi, ha «scommesso» circa 500 milioni di dollari investendoli in aziende energetiche statali russe, come Rosneft, Lukoil e Gazprom: questo poco prima dell’inizio della guerra in Ucraina, e poco dopo a marzo, e nonostante la pressione finanziaria imposta su Mosca dai leader occidentali (che alla monarchia saudita si rivolgono sempre di più, da che la guerra è iniziata, per le forniture energetiche).

L’India indipendente compie 75 anni. «Lo sviluppo? Entro altri 25»

Festa anche in India, dove si celebra — rimuovendone gli aspetti più feroci e sanguinosi — il 75esimo anniversario dell’indipendenza nazionale dal governo britannico. Il premier Narendra Modi ha promesso, nel suo discorso celebrativo (con un turbante tricolore), di sollevare milioni di indiani dalla povertà e trasformare l’India «in un Paese sviluppato» entro «il prossimo quarto di secolo».

In ex Birmania una nuova condanna a Aung San Suu Kyi

Un tribunale del Myanmar ha condannato per corruzione, ancora, la leader estromessa dal Paese, Aung San Suu Kyi, infliggendole altri sei anni di prigione in aggiunta agli 11 anni che aveva ricevuto in un processo precedente. Secondo i pubblici ministeri avrebbe abusato di fondi di beneficenza e affittato un terreno pubblico a prezzi inferiori a quelli di mercato. Suu Kyi ha negato tutte le accuse e i suoi avvocati dovrebbero presentare ricorso.

La chiesa ortodossa in fiamme a Giza, durante la Messa

L’affollato quartiere popolare di Imbaba, a Giza — nell’area metropolitana del Grande Cairo — piange i suoi morti nell’incendio della Messa di domenica. In fiamme è andata la chiesa copto-ortodossa Martyr Abu Sefein a Giza: nell’incendio, divampato durante una Messa, sono morti 41 fedeli, tra cui 10 bambini. Altri 14 sono stati feriti. L’incendio è stato causato dal guasto di un condizionatore al secondo piano della struttura e ha dato origine a una spessa coltre di fumo, che è stata la causa principale di decesso delle vittime. Nell’incendio ha perso la vita anche il sacerdote della chiesa, padre Abdel Masih Bakhit.

15 agosto 2022 (modifica il 15 agosto 2022 | 17:19)

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, 2022-08-15 20:40:00, Aung San Suu Kyi condannata di nuovo; l’indipendenza dell’India (e il suo progresso); la chiesa copta di Giza in fiamme, e il lutto per i bambini; Teheran su Rushdie; la «scommessa» russa di Mohammed bin Salman, Irene Soave

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