Dall’induzione alla pompa di calore, come risparmiare sui consumi (e le bollette)

L’elettrificazione dell’energia è decisiva anche sotto l’aspetto economico: per i consumatori comporta risparmi in bolletta; per i fornitori, maggiore efficienza e riduzione degli sprechi; per il tessuto produttivo nazionale, la creazione di grandi occasioni di crescita per le filiere locali. Quest’anno si parte da un contesto difficile, ma istruttivo: l’attacco della Russia all’Ucraina e le sanzioni conseguenti hanno fatto impennare le quotazioni del gas, con cui mezza Europa produce l’energia elettrica.

L’Italia genera circa il 40% di energia elettrica da fonti rinnovabili, ma un altro 50% è generato bruciando gas e più del 90% del fabbisogno di gas è importato dall’estero. L’effetto è un’impennata del prezzo dell’energia elettrica, oltre che del gas. Modificando il mix delle fonti energetiche e portando le rinnovabili al 70%-72% della produzione totale (obiettivo 2030), i prezzi attuali dell’energia elettrica potranno calare di oltre il 40%, in base ai calcoli di Althesys.

I vantaggi

Questo passaggio sarà determinato anche dalla natura dei consumi: più elettrico e meno gas significa maggiore rendimento, maggiore efficienza e possibilità di autoproduzione. Le due tecnologie classiche di elettrificazione dei consumi domestici sono la pompa di calore e il piano cottura a induzione, tecnologie che impiegano meno energia per assolvere alla stessa funzione degli impianti tradizionali, sono più sicure, hanno minori costi di manutenzione e hanno un impatto ambientale decisamente più contenuto. Applicando queste due tecnologie, ormai arrivate a un elevato grado di maturità, si può vivere senza traumi in un’abitazione gas-free. Le pompe di calore sono macchine in grado di trasferire energia termica, ossia calore, da un ambiente a un altro.

Ad esempio, per il riscaldamento invernale di un edificio, una pompa di calore opera sottraendo calore all’ambiente esterno, per fornirlo agli spazi interni, mantenendoli al caldo in maniera molto efficiente. Per fare ciò consuma una certa quantità di energia, che trae dal vettore elettrico: con 1 kilowattora di energia elettrica si possono trasferire nell’abitazione fino a 5 kilowattora di energia termica. Se poi l’elettricità necessaria all’abitazione è prodotta da fonti rinnovabili, per esempio da pannelli solari, il risparmio diventa ancora più consistente.

Stesso ragionamento per il piano cottura a induzione, che sta sostituendo i fornelli a gas in tutte le case dove si privilegia l’efficienza. Il rendimento di un piano a induzione, infatti, è pari al 92% (contro un rendimento del gas del 40-50%), perché non si ha dispersione termica. Con l’induzione l’acqua raggiunge l’ebollizione nella metà del tempo e tutti i tempi per la preparazione dei cibi si accorciano: non è necessario cambiare nulla nel proprio stile culinario, ma solo considerare dei tempi di cottura inferiori. Non ci sono sprechi, perché la parte di vetroceramica che circonda la zona di cottura resta fredda, e non ci sono rischi di perdite di gas. Pompe di calore e piani a induzione, secondo le indicazioni di tutti gli esperti, saranno essenziali per la transizione ecologica dei consumi domestici e per tagliare le bollette.

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, 2022-10-08 12:55:00, Il taglio dei costi energetici può dipendere anche dall’elettrificazione, in attesa della diffusione capillare delle fonti rinnovabili, Elena Comelli

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