Covid, Lopalco: «Probabile picco a metà luglio. Essenziale il secondo richiamo del vaccino»

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di Margherita De Bac

Il professore di Igiene e Prevenzione all’università del Salento: «Non ci aspettavamo questa ondata, non così impetuosa. Molti oggi non finiscono in ospedale. In autunno potremmo però rivedere pazienti con sintomi importanti»

«Siamo vicini al picco. A metà luglio dovremmo averlo raggiunto», scommette Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene e Prevenzione all’università del Salento. «Il pronostico si fonda su due elementi».

Quali?

«Innanzitutto vale l’osservazione di quanto sta avvenendo nei Paesi in cui questa sottovariante di Omicron è arrivata per prima dando avvio alla rapida risalita dei casi. Inoltre abbiamo come riferimento quanto è avvenuto nelle ondate precedenti».

Ad agosto potremmo essere in discesa?

«Difficile dirlo con certezza. È una stagione strana, questa ondata è arrivata al seguito di altre due. Non l’aspettavamo, non così impetuosa. Ora l’incidenza è alta».

C’è di nuovo il timore che gli ospedali non reggano?

«Non sarei tanto pessimista. Molti fra quelli che si stanno contagiando hanno vissuto altre infezioni, anche più di una, o si sono vaccinati o hanno la cosiddetta immunità ibrida, cioè oltre ad aver ricevuto le dosi hanno contratto il virus. In altre parole, non finiscono in ospedale».

Vuole dire che la popolazione può sentirsi al sicuro, adesso?

«È sempre più resistente grazie all’immunità di comunità che si crea grazie alla minore intensità clinica del virus».

Risvolti negativi?

«Man mano che ci avviciniamo all’autunno l’immunità data dal vaccino cala. Tante persone lo hanno fatto a dicembre, oltre 6 mesi fa, e sappiamo che superato questo limite la protezione diminuisce. Si torna suscettibili al virus, potremmo rivedere pazienti con sintomi importanti».

Si raccomanda la quarta dose a ultra 80enni e immunodepressi. Quasi nessuno risponde. Sbagliato?

«Il secondo richiamo è importante. Abbiate fiducia nel vecchio vaccino, non aspettate il nuovo che potrebbe arrivare in autunno. Il virus circola, non lasciamogli libertà, agiamo ora».

Perché tanti morti? Erano 94 ieri, 35 in più rispetto al giorno precedente.

«Penso che la maggior parte sia stata ricoverata in intensiva per altre patologie o traumi. Poi in ospedale è stata riscontrata la positività. Con il caldo di questi giorni i fragili vanno facilmente incontro a uno scompenso. L’infezione virale aggrava situazioni già precarie. Purtroppo non ci sono dati per confermare un’ipotesi basata sull’aneddotica. Sono informazioni che arrivano dai medici dei reparti».

Si stima che gli attualmente positivi siano il doppio dei casi notificati. I test eseguiti a casa hanno favorito l’autodiagnosi. C’è un zona grigia dove non sappiamo cosa succede?

«Probabilmente è così. Mi auguro che a settembre venga cambiato il sistema di raccolta dei dati. Spesso non sappiamo nulla sulla evoluzione clinica di quelli che fanno il tampone in farmacia. Ancora meno di quelli che lo acquistano e si testano in proprio, decidendo magari di non dirlo al medico di famiglia».

5 luglio 2022 (modifica il 5 luglio 2022 | 22:46)

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, 2022-07-05 22:05:00, Il professore di Igiene e Prevenzione all’università del Salento: «Non ci aspettavamo questa ondata, non così impetuosa. Molti oggi non finiscono in ospedale. In autunno potremmo però rivedere pazienti con sintomi importanti», Margherita De Bac

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