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Così la Cia aiutò gli ucraini a difendere Kiev, sventando il piano per uccidere Zelensky 

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di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

Informazioni riservate della Cia sull’assalto che stava per avvenire a Gostomel, a nord della capitale, avrebbero aiutato l’esercito a preparare una controffensiva che ha fatto saltare l’operazione russa

La Cia avrebbe fornito agli ucraini informazioni cruciali per contrastare la fase iniziale dell’invasione russa. A metà gennaio il direttore William Burns – scrive il Wall Street Journal – ha compiuto u na visita segreta a Kiev ed ha passato i dettagli a Zelensky .

L’intelligence aveva raccolto elementi precisi sulle direttrici d’attacco e in particolare sull’assalto all’aeroporto di Gostomel, a nord di Kiev. E la resistenza si è preparata: quando le unità elitrasportate sono arrivate nello scalo hanno avuto perdite pesanti. Il loro obiettivo era quello di creare una testa di ponte per favorire l’afflusso di rinforzi con aerei e parà. Ma la manovra è saltata. È probabile anche che Mosca contasse su un’azione di una quinta colonna, composta da collaborazionisti, che doveva favorire l’eliminazione del presidente o costringerlo alla fuga. Infatti gli Usa, in quelle ore drammatiche, offrirono a Zelensky una via d’uscita, per portarlo in salvo. Ma lui si è rifiutato, accettando la sfida.

Il viaggio di Burns era una delle tante missioni condotte a partire dall’autunno per mettere in guardia gli alleati su quello che sarebbe accaduto, attività condotte in parallelo con il Pentagono. Ci sono stati anche i ben noti contatti diretti con Mosca per cercare di dissuadere i russi da lanciare l’assalto. Un lavoro che ha coinvolto diplomatici, generali, spie. Tuttavia la pressione è andata a vuoto: gli alleati europei non hanno creduto agli allarmi e lo zar è andato avanti per la sua strada dando luce verde ai Battaglioni concentrati in Bielorussia.

Il ruolo dell’intelligence statunitense è stato cruciale su tre punti: 1. Addestramento di unità speciali ucraine nel corso del tempo (fin dal 2015). 2. Assistenza e consigli su come affrontare l’avversario. 3. Flusso continuo di dati per aiutare Kiev dopo l’aggressione: foto satellitari, intercettazioni, indicazioni precise sulle mosse dell’avversario; una vera pipeline che si è rivelata decisiva. Il dettaglio poi preciso su Gostomel ha certamente avuto un impatto più specifico, almeno nella fase uno dell’operazione speciale.

C’è chi ha criticato l’Armata sull’esecuzione del blitz ed è possibile che vi sia stata una sottovalutazione unita ad errori, al tempo stesso non avevano messo in conto la preparazione dei «difensori» in una fase critica. Naturalmente si tratta di indiscrezioni mentre è in corso un conflitto, tutto dovrà essere riletto e rivisto quando avremmo un quadro definito.

3 aprile 2022 (modifica il 3 aprile 2022 | 14:10)

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, 2022-04-03 12:29:00, Informazioni riservate della Cia sull’assalto che stava per avvenire a Gostomel, a nord della capitale, avrebbero aiutato l’esercito a preparare una controffensiva che ha fatto saltare l’operazione russa, Andrea Marinelli e Guido Olimpio

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