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Conte esclude la crisi di governo«Ma Draghi non forzi la mano»

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di Emanuele BuzziSpese militari. Conte rivendica il ruolo del M5S Oggi l’esito del voto sulla leadership. Tattica, forse. Ma nel giro di pochi giorni il Movimento dovrà svelare le carte: Giuseppe Conte punta alla riconferma come presidente M5S e pare allontanare lo spettro di una crisi di governo. «No a un massiccio aumento delle spese militari», ribadisce il leader ospite di Lucia Annunziata a In Mezz’ora in più. E al tempo stesso chiarisce: «Il M5S non pensa assolutamente in questo momento a crisi di governo. Però siamo la forza di maggioranza relativa: se si tratta di discutere un nuovo indirizzo, che non era nel patto fondativo di questo governo, faremo valere la nostra presenza e la forza delle nostre ragioni». L’ex premier precisa che sull’aumento delle spese militari «se il governo non ci ascolta, ci pone di fronte al fatto compiuto, è il governo che forza la mano e non ascolta la forza di maggioranza relativa». La collocazioneIl leader ribadisce la collocazione atlantica del partito, ma pone dei distinguo: «Io non ho mai messo in dubbio che gli accordi presi nel 2014 con la Nato siano da rispettare. Ma la tempistica non può essere un dogma. I nostri alleati conoscono la sofferenza dell’Italia dopo due anni di pandemia, le difficoltà maggiori rispetto ad altri Paesi». L’ex premier, poi, cerca di spegnere le polemiche su alcune posizioni filorusse nella maggioranza. «Non credo ci sia una componente organizzata filo-putiniana. Anche Salvini ha operato una svolta nelle sue dichiarazioni, anche sulle armi». Poi ci sono le questioni che riguardano più strettamente la vita del Movimento: stasera saranno resi noti i risultati della votazione sulla leadership. Conte ha già chiarito che non si accontenterà di una maggioranza risicata. L’asticella ha un confronto chiaro. Ad agosto, poco meno di otto mesi fa, Conte ha ottenuto oltre 62 mila sì su 67 mila votanti: due punti di riferimento nitidi. «Ho incontrato delle resistenze al nuovo corso, il vero tema è che io sto chiedendo a tutti di esplicitare il passaggio. Abbiamo bisogno di compattezza, non sto uccidendo il dibattito interno, ogni decisione è presa al termine di vertici che non finiscono mai, ma deve esserci una sintesi e tutti devono remare nella stessa direzione — chiarisce l’ex premier —. Se dopo si continua con i distinguo, si mina nostra capacità di efficacia dell’azione politica». Le parole di Conte trovano la sponda del suo vice, Michele Gubitosa. «È il momento di una svolta totale, di una leadership forte e una linea politica chiara con Giuseppe Conte», scrive sui social il deputato. E aggiunge: «Basta distinguo, correnti, problemi interni. Mettiamo un punto col passato e guardiamo avanti. Sì al nuovo corso del Movimento 5 Stelle». I nuovi ricorsiMa la strada per Conte e per i contiani rischia di essere subito in salita. Lorenzo Borré, il legale che ha seguito la causa napoletana che ha portato alla sospensiva dei vertice, annuncia un nuovo contenzioso. «Al 99% ci sarà un nuovo ricorso, dobbiamo ancora valutare alcuni aspetti di dettaglio ma la volontà c’è e probabilmente questa volta sarà da parte di un numero più cospicuo di tre persone», dice a Radio Radicale. E commenta la votazione in corso: «È tutto viziato all’origine, con un candidato solo, per cui lo statuto nelle norme transitorie prevede che venga eletto qualunque sia il numero delle persone che partecipano alla votazione». 27 marzo 2022 (modifica il 27 marzo 2022 | 21:47) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-03-27 19:48:00, Spese militari. Conte rivendica il ruolo del M5S Oggi l’esito del voto sulla leadership., Emanuele Buzzi

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