Caricabatterie universale, arriva l’accordo dell’Ue: «Usb-C per tutti gli smartphone e i tablet»

di Redazione Login

L’Ue: «Grazie alla norma saranno risparmiati oltre 250 milioni di euro spesi dai consumatori in caricabatterie inutili»

La strada è stata lunga e difficoltosa ma le istituzioni europee hanno raggiunto l’accordo politico per il caricabatterie universale per tutti i dispositivi portatili, dagli smartphone ai tablet passando per fotocamere, lettori e-book, cuffie e computer (ma per questi ultimi la scadenza verrà posticipata di 16 mesi per permettere al mercato di allinearsi).

Come già anticipato, la direttiva prevede due nodi fondamentali. La prima è la Usb-C come porta per tutti i dispositivi. Parliamo di quella presa ovoidale e bifronte di cui sono dotati tutti i device più recenti e che consente ampio passaggio di dati ed energia elettrica. Il secondo è che i protocolli di ricarica devono essere interoperabili tra marchi così da consentire di ricaricare tutti i dispositivi con un solo caricabatterie.

Lo scopo della direttiva è duplice: ridurre i rifiuti elettronici e bloccare la vendita di caricabatterie nuovi per ogni dispositivo. Visto che ne basta uno solo potremo usare anche qullo che abbiamo già per il nostro nuovo acquisto anche se non tutto è così semplice. I dispositivi sono sempre più energivori e così, se la porta è la medesima, la potenza del caricabatterie varia.

Ad ogni modo le istituzioni europee sono positive. «L’accordo è una tappa fondamentale dopo oltre di 10 anni di lavoro a questa direttiva — dice Alex Agius Saliba, eurodeputato socialista maltese e relatore per il Parlamento europeo sulla direttiva —. Grazie alla norma saranno risparmiati oltre 250 milioni di euro spesi dai consumatori in caricabatterie inutili» che generano «tra le 13 e le 15 mila tonnellate d rifiuti elettronici». Più tiepida invece l’accoglienza dei produttori che vendono i tentativi di uniformazione come «rischiosi per l’innovazione».

7 giugno 2022 (modifica il 7 giugno 2022 | 14:36)

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