Calci e pugni contro un compagno di classe, poi il video finisce su Telegram: studente sospeso da scuola

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Un recente episodio di violenza tra compagni di scuola a Prato sta facendo il giro dei social media, risvegliando il sempre urgente problema del bullismo tra adolescenti.

Così come segnala Il Tirreno, nella scena ripresa dai telefonini, due ragazzi di 14-15 anni si confrontano in un atto di violenza, mentre i loro compagni di classe assistono sia divertiti che increduli e terrorizzati. La brutalità si è svolta tra i banchi di una scuola superiore, nei pochi minuti tra una lezione e l’altra.

Nessuno è intervenuto fino a quando uno dei due ragazzi è stato visto sdraiato sul banco, a quel punto un insegnante è arrivato per separarli.

Questo è l’ennesimo caso di violenza tra minorenni, un fenomeno che sta diventando sempre più frequente e preoccupante nelle scuole. La scuola, però, non ha distolto lo sguardo e ha deciso di affrontare l’origine del problema, cercando di comprendere se c’erano stati attriti tra i due ragazzi e cosa avesse scatenato l’escalation di violenza.

Il ragazzo che ha attaccato l’altro è stato punito con alcuni giorni di sospensione. I genitori dei due ragazzi sono stati convocati e si sono accordati sulla punizione decisa dalla scuola. Entrambi i ragazzi hanno anche parlato con lo psicologo della scuola, cercando di risolvere i loro dissidi.

Dopo circa dieci giorni, sembrava che tutto fosse risolto. Il ragazzo sospeso era tornato a scuola e la direzione scolastica e gli insegnanti si erano impegnati a monitorare la situazione. Tuttavia, un video dell’incidente è apparso su un canale di Telegram dedicato ai video violenti, seguito da oltre 600mila persone.

La Provincia di Prato ha preso posizione su questo argomento, condannando la violenza e ribadendo il suo impegno nella prevenzione e nel contrasto al bullismo. “È un episodio grave, perché mai e per nessun motivo la violenza può essere la soluzione dei dissidi”, ha commentato Simone Calamai, presidente della Provincia di Prato.

Ilaria Santi, insegnante e assessore del Comune di Prato, ritiene che i ragazzi stiano mandando segnali di aiuto attraverso i loro comportamenti problematici. Questo, secondo lei, è dovuto a una serie di problemi profondi che sono emersi in seguito alla pandemia. Molti ragazzi si sentono soli e non sanno come gestire la rabbia e l’aggressività.

Santi afferma che, purtroppo, gli adulti sono in parte responsabili di questa situazione. Secondo lei, gli adulti dovrebbero essere più decisi nell’educare i giovani, anche se può essere difficile. Non dovrebbero essere solo “amici”, ma dare delle regole chiare e insegnare come affrontare i conflitti.

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