Ritorno alla DaD: i ragazzi a casa e i professori a scuola

Ritorno alla DaD: la nota del Ministero

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Durante il lungo lockdown della scorsa primavera la DaD aveva costretto sia gli studenti che i professori a starsene in casa propria, collegati con piattaforme o altri dispositivi digitali

Con il nuovo DPCM del 3 novembre la situazione si presenta in modo diverso, perché, mentre per gli studenti è certamente esclusa la presenza a scuola, per i professori, invece, il decreto non precisa il luogo da cui devono operare per collegarsi con i loro ragazzi.

Il DPCM prevede, fra l’altro, che siano adottate ulteriori misure di contenimento del contagio su alcune aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità (cd “zone rosse”) e
da un livello di rischio alto. Nelle aree individuate ad oggi dalle ordinanze del Ministro della Salute (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Calabria) è necessario disporre l’applicazione delle ulteriori misure in argomento, tra le quali rientra l’estensione della modalità didattica digitale in via esclusiva, per il 100 per cento del tempo scuola, anche alle seconde e terze classi delle scuole secondarie di I grado.


Con particolare riferimento agli allievi frequentanti queste ultime, si evidenzia che in ogni modo andrà garantita l’effettiva inclusione scolastica, in special modo per gli alunni con disabilità, attraverso l’attivazione di tutte le forme di raccordo e collaborazione possibili con gli altri enti responsabili del loro successo formativo, sia in materia di assistenza specialistica che di trasporto scolastico, al fine di rendere un effettivo servizio di istruzione e di realizzare, in concreto, il diritto allo studio previsto dalla Costituzione.

La nota precisa, altresì, che dirigente scolastico ha il compito di assicurare la funzione dell’istituzione scolastica dal punto di vista tanto didattico, sentiti gli organi collegiali, quanto amministrativo. La varietà delle situazioni delle istituzioni scolastiche chiamate ad attivare la DDI in forma esclusiva suggerisce di evitare indicazioni tassative, ma di invitare a correlare le soluzioni organizzative, adottate dal DS sulla base dei propri poteri datoriali, intorno a questo principio.


Pertanto, sul personale docente, anche ai sensi dell’ipotesi di CCNI sulla DDI, la dirigenza scolastica, nel rispetto delle deliberazioni degli organi collegiali nell’ambito del Piano DDI, adotta, comunque, ogni disposizione organizzativa atta a creare le migliori condizioni per l’erogazione della
didattica in DDI anche autorizzando l’attività non in presenza, ove possibile e ove la prestazione lavorativa sia comunque erogata.

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