Annunziata e il doppio incarico vietato, l’ex segretario del Pd governa la Scabec e l’Ifel

Spread the love

campania Mezzogiorno, 10 agosto 2022 – 08:00 La legge regionale impedisce di cumulare ruoli di vertice negli enti partecipati. L’esponente dem: «Se è così, sono pronto a lasciare» di Angelo Agrippa Il rischio, ora, è che gli atti sottoscritti dal nuovo vertice di Scabec, compresa l’approvazione del bilancio consuntivo, possano essere invalidati. Poiché la legge regionale del 19 gennaio 2007 numero 1 parla chiaro. All’articolo 2 ( Norme in materia di società partecipate ) comma 4, stabilisce che «è fatto espresso divieto nelle società partecipate anche indirettamente dalla Regione Campania, nelle aziende, nelle agenzie e negli enti strumentali della Regione Campania di cumulare cariche ovvero di ricoprire, nello stesso arco temporale, l’incarico di componente di consiglio di amministrazione – presidente o consigliere – o di collegio dei revisori contabili – presidente o componente – in più di uno degli organismi». Dunque, al neo amministratore unico di Scabec, Leo Annunziata, già segretario regionale del Pd, di recente immolatosi nel tentativo di salvare la società in house di palazzo Santa Lucia, fino a sottoscrivere il bilancio consuntivo della Società campana per i beni culturali(finita nel rovo delle polemiche per il presunto disavanzo di gestione, tanto da aver messo in fuga il precedente consiglio di amministrazione) potrebbe essere contestato il cumulo degli incarichi di derivazione regionale. Infatti, Annunziata è dal 16 giugno scorso amministratore unico di Scabec, ma è anche componente del consiglio di amministrazione di Ifel, l’Istituto per la finanza e l’economia locale della Campania, di cui è presidente l’ex sottosegretario alla Funzione pubblica Angelo Rughetti. Sempre la stessa legge regionale, peraltro, specifica e ribadisce, sempre all’articolo 2, che «non è cumulabile l’incarico di componente di comitati tecnico-scientifici nominati dalla Regione con l’incarico di componente di organismi amministrativi o di controllo di aziende ed enti della Regione o da essa partecipate». Ora , l’Ifel Campania – come si legge dalla presentazione sul sito — nasce a luglio 2011 «per volontà della Regione Campania, frutto della collaborazione con Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale) per supportare la Regione Campania stessa verso l’attuazione di un “federalismo virtuoso e sostenibile”, intendendo con tale espressione implementare il processo e la metodologia avviata con il Piano di stabilizzazione, per intervenire sulla governance della finanza pubblica regionale, in termini di controllo e razionalizzazione della spesa, di equilibrio delle entrate e di qualità dei servizi pubblici». IncompatibilitàL’ex primo cittadino di Poggiomarino e già segretario campano dei dem, Pantaleone Annunziata detto Leo, studioso del filosofo Pietro Piovani e del suo pensiero morale (ciascun individuo è un «volente non volutosi») potrebbe essersi ritrovato, «volente» o «non volutosi», nel duplice ed incompatibile ruolo di componente il cda di Ifel Campania e di amministratore unico di Scabec. «È mia abitudine — replica sorpreso lui al telefono — verificare se vi sono aspetti di incompatibilità ogni qual volta assumo una responsabilità pubblica. Se è così, sarò pronto a lasciare il mio incarico nel cda di Ifel». Certo. Intanto, gli atti finora sottoscritti al vertice di Scabec sono validi? L’approvazione del bilancio consuntivo 2021 è suscettibile di contestazione? Interrogativi ai quali bisognerà dare una risposta quanto prima. Conti in rossoNella recente relazione allegata all’approvazione del bilancio consuntivo Scabec 2021 di Annunziata, si informa la Regione che l’esercizio al 31/12/2021 si chiude «con una perdita di euro 766.622 che ha fatto ricadere la società nella fattispecie prevista dall’articolo 2446 del codice civile». Si recupera la vecchia tesi difensiva che la perdita di esercizio è dovuta al «rallentamento delle attività» ed alle «limitazioni imposte dal perdurare dell’evento pandemico». E si precisa che occorre aggiungere «la presenza di crediti nei confronti della clientela, degli enti controllanti e di altri crediti a breve per un totale di euro 13.426.688», ma si rassicura pure che «la maggior parte di tale somma è considerata esigibile nell’arco di un esercizio». Inoltre «vanno evidenziati riscontri attivi per euro 2.315.300». Ma viene riportato come «dal lato delle fonti di finanziamento si può evidenziare che il bilancio presenta un importo delle passività correnti pari a euro 16.232.723, rappresentate principalmente da esposizione nei confronti dei fornitori per euro 13.527.011». Tuttavia, «considerato che l’attivo corrente è pari ad euro 18.016.728, se confrontiamo tale valore con il passivo corrente notiamo la buona struttura patrimoniale della società. Infatti, gli impegni a breve termine sono interamente coperti da denaro in cassa e da crediti a breve termine verso i clienti». Insomma, un bilancio che si diceva sull’orlo del dissesto, tanto da aver fomentato accuse, sospetti e spinto l’ex cda, capeggiato dall’avvocato ed ex deputata e segretaria del Pd Assunta Tartaglione, a dimettersi, ha trovato, invece, per miracolo la sua strada verso la salvezza? La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 10 agosto 2022 | 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-10 07:35:00, La legge regionale impedisce di cumulare ruoli di vertice negli enti partecipati. L’esponente dem: «Se è così, sono pronto a lasciare»,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.