Alessandra Amoroso, dal talent a San Siro: debutto allo stadio con 42mila spettatori

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di Andrea Laffranchi

L’ex allieva di Maria De Filippi ha festeggiato il concerto numero 200. Novanta ballerini, orchestra e i Boomdabash ospiti

È una festa tripla per Alessandra Amoroso. C’è una cifra tonda da celebrare, il concerto numero 200 di una carriera partita con la vittoria ad Amici nel 2009. C’è una prima volta, il debutto in uno stadio con 42 mila persone, la sua big family che l’accoglie a San Siro. E poi c’è il ritorno ai concerti dal vivo dopo due anni di stop.

Tema che Alessandra sente e che ha voluto sottolineare in un discorso con Matilde Gioli al Festival di Sanremo del 2021: questa altra famiglia itinerante fatta di professionisti viene portata simbolicamente sul palco a metà show. Ecco una decina di bauli, quelle casse nere profilate di metallo che si usano per trasportare tutti i materiali di un concerto, quelli che sono rimasti troppo tempo fermi nei magazzini per colpa del covid: i ballerini le usano come elementi scenografici e le percuotono per tenere il tempo su «Forza e coraggio». Dai bauli in piazza, così si chiamava la manifestazione con cui i lavoratori dello spettacolo protestavano per la disparità di trattamento rispetto ad altri settori, ai bauli sul palco.

A San Siro Alessandra Amoroso ha portato tutta la sua storia. Quella di una ragazza con una voce potente, un sorriso formato panoramico e la lacrima facile. Tutto iniziato con quella tutina azzurra – allora c’era ancora – sui banchi di «Amici», alla scuola di Maria De Filippi, una mamma professionale e anche qualcosa in più. Da quella vittoria tutto è cresciuto fino a non farle più capire se la Sandrina tutta casa e aspirapolvere che lei si sentiva poteva anche essere quella popstar sul palco. Tempo, maturità, e anche tanta analisi come lei stessa ha ricordato in questi anni, hanno finalmente sovrapposto le due sagome. «Voglio portarvi nel mio mondo», dice dal palco.

Una carriera che ha resistito, come poche altre fra quelle partire dai talent. Quest’anno anche Mengoni è arrivato agli stadi, a 13 anni dalla vittoria di «X Factor» (era ancora Rai). E ovviamente ci sono i Måneskin, esplosi a livello globale. Con Emma si chiude il quartetto di chi è andato a giocarsela con i più forti e non si è bruciato nel giro di poche stagioni o è tornato subito nell’anonimato. In lista d’attesa, sono ancora troppo freschi, Irama e Sangiovanni.

Lo show — ieri annunciato un ritorno nei palazzetti in autunno, debutto il 29 novembre a Bari — gioca a tutto campo. Ballerini come fossimo a Broadway, ce ne sono 90; un’orchestra per dare un tocco elegante ma anche un po’ di fuochi e fiamme tamarri; megaschermi e 6 cambi d’abito in circa 2 ore e mezza di spettacolo (una durata più contenuta avrebbe aiutato la compattezza). Siamo nella grande casa del pop.

Lo show parte proprio con le ballerine che attraversano la platea (tutta seduta, come da sempre ai concerti di Ale). Il megaschermo si apre per svelare una scalinata. Alessandra scende con una nonchalance che prima o poi potrebbe anche sfoderare a Sanremo, non solo come ospite. Con un punto e a capo come il debutto negli stadi potrebbe anche… Via il mantello e resta con una tutina blu incastonata di cristalli e arriva il ritmo di «AleAleAle». Sembra che Alessandra si moltiplichi in scena, le ballerine hanno una parrucca che riprende il taglio del suo caschetto. Bello il colpo d’occhio su «Buongiorno» con lei che sovrasta una montagna di corpi intrecciati dei ballerini. L’atmosfera cambia quando arriva l’orchestra alloggiata alla fine di una delle passerelle. «Mi dicevano che non ce l’avrei fatta. Lo dico alle donne: non date la possibilità a nessuno di farvi sentire sbagliate» dice. Cresce l’intimità con il pianoforte di Dardust e Ale si asciuga una lacrima che non poteva certo mancare.

«Stupida» è il ritorno alle origini e scatena decibel di cori. È il momento per attraversare la platea e piazzarsi su una piattaforma che la innalza sopra le teste.Sul palco c’è l’orchestra diretta da Pino Perris. Anche qui momento commozione, con annessa richiesta di un fazzoletto che le viene prontamente allungato. Il ritorno verso il palco principale è un bagno di folla sulle note di un classico come «Immobile». Si balla e si salta: «A tre passi da te», «Mambo salentino» e «Karaoke» con i «fratelloni» Boomdabash mostrano il lato giocoso. Il palco si colora non solo perché c’è «Vivere a colori» a trascinare la festa con ballerini armati di tamburi. Arrivano i bis su «Piuma», la nuova «Camera 209» e «Sorriso grande». La notte si allunga, la linea d’ombra fra le due Ale svanisce.

13 luglio 2022 (modifica il 13 luglio 2022 | 23:39)

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, 2022-07-13 21:52:00, L’ex allieva di Maria De Filippi ha festeggiato il concerto numero 200. Novanta ballerini, orchestra e i Boomdabash ospiti, Andrea Laffranchi

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