Wolff (Bruegel): «Nel 2014 le sanzioni furono molto mirate. Kiev fornitore-chiave di grano per i mercati»

L’intervista

di Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles14 feb 2022

Esercitazioni militari russe

«Al momento stiamo vedendo gli effetti dell’incertezza e in caso di guerra vedremo anche la perdita della fiducia. La grande domanda, però, è cosa accadrà alle relazioni commerciali tra Russia, Ucraina e Ue». Guntram Wolff, direttore dell’Istituto Bruegel di Bruxelles, uno dei più autorevoli osservatori di questioni europee, venerdì scorso ha pubblicato un post con Monika Grzegorczyk, Niclas Poitiers e Pauline Weil, su «I rischi per Russia ed Europa: come le nuove sanzioni potrebbero colpire i legami economici». I Paesi europei stanno preparando con gli Stati Uniti nuove sanzioni contro la Russia se Mosca dovesse invadere l’Ucraina.

Cosa rischia l’Ue in questo momento?
«L’attenzione è sulle forniture di gas, se la Russia le ridurrà, quando e con quale velocità. Ci sarà un effetto immediato nel settore energetico. Ma poi ci saranno le conseguenze sul trade».

Un’eventuale guerra che impatto avrà sull’economia europea e russa?
«Per l’economia una guerra è negativa per la fiducia: creerebbe molta incertezza e questa è negativa per il raggiungimento degli obiettivi economici, per gli investimenti e per i consumi che tendono a ridursi. Il nodo sono le sanzioni: quali misure saranno imposte a Mosca e quali saranno le contro-sanzioni. E poi c’è quello che accadrà alla stessa Ucraina, che è un grande produttore mondiale di grano. Se la guerra dovesse continuare in primavera ci potrebbe essere un impatto sulla produzione di grano con un effetto sulla catena del cibo globale».

L’impatto delle sanzioni però non sarà uguale per tutti i Paesi Ue.
«L’export verso la Russia dei Paesi Ue non è così alto in percentuale al valore complessivo delle esportazioni europee, ma è significativo per alcuni Stati come i Baltici e la Finlandia. Anche per Germania e Italia non è insignificante. Il loro export ne risentirà di più, i primi sono legati anche da un’economia transfrontaliera. Mentre la Russia esporta in Europa materie prime importanti per la fabbricazione di prodotti ad alta tecnologia. Uno stop potrebbe portare a una carenza sul mercato globale per un sei mesi o anche più. Dal punto di vista commerciale ci potrebbe essere un’interruzione a causa delle sanzioni o per decisioni politiche. Il settore finanziario potrebbe essere il terzo a essere colpito se alla Russia fosse bloccato l’accesso al sistema finanziario globale».

C’è una differenza tra la situazione attuale e quella del 2014 in seguito all’invasione russa della Crimea?
«Nel 2014 ci fu un impatto più locale, limitato all’Ucraina e alla fine le sanzioni imposte alla Russia furono limitate: non furono congelate le attività finanziarie in generale né l’accesso al sistema finanziario Swift. Ora è chiaro che i leader occidentali, se la Russia invaderà l’Ucraina, risponderanno in modo più forte e le sanzioni saranno costose per Mosca ma anche per l’Occidente. Questo però non vuol dire che non debbano essere prese e che non si debba essere pronti in caso di aggressione militare. I Paesi europei devono mostrare unità. Le sanzioni saranno comunque molto più costose per la Russia: quelle finanziarie e commerciali colpiranno molto di più Mosca».

Cosa ha sbagliato la Ue dal 2014 a oggi?
«L’Ue avrebbe dovuto diversificare prime le sue forniture di gas. Ma ora deve concentrarsi, spendere e investire di più sulla sicurezza, cyber security ma anche militare. Non abbiamo investito abbastanza ed è colpa anche della Germania. Le cose devono cambiare e vanno affrontate assieme come europei».

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, 2022-02-14 21:28:00, http://s.wordpress.com/mshots/v1/https%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Feconomia%2Faziende%2F22_febbraio_14%2Fwolff-bruegel-nel-2014-sanzioni-furono-molto-mirate-kiev-fornitore-chiave-grano-mercati-91392748-8ddb-11ec-a91e-e98defcaa657.shtml?w=600&h=450, , , , I be nuts about ingredients, because they are nice!!, I be wild about add-ons, because they are the nice!!, % %item_title%%, Guntram Wolff, direttore dell’Istituto Bruegel di Bruxelles: «L’Ue deve spendere di più sulla sicurezza.Non abbiamo investito abbastanza ed è colpa anche della Germania», L’intervista di Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles14 feb 2022 Esercitazioni militari russe «Al momento stiamo vedendo gli effetti dell’incertezza e in caso di guerra vedremo anche la perdita della fiducia. La grande domanda, però, è cosa accadrà alle relazioni commerciali tra Russia, Ucraina e Ue». Guntram Wolff, direttore dell’Istituto Bruegel di Bruxelles, uno dei più…, L’intervista di Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles14 feb 2022 Esercitazioni militari russe «Al momento stiamo vedendo gli effetti dell’incertezza e in caso di guerra vedremo anche la perdita della fiducia. La grande domanda, però, è cosa accadrà alle relazioni commerciali tra Russia, Ucraina e Ue». Guntram Wolff, direttore dell’Istituto Bruegel di Bruxelles, uno dei più autorevoli osservatori di questioni europee, venerdì scorso ha pubblicato un post con Monika Grzegorczyk, Niclas Poitiers e Pauline Weil, su «I rischi per Russia ed Europa: come le nuove sanzioni potrebbero colpire i legami economici». I Paesi europei stanno preparando con gli Stati Uniti nuove sanzioni contro la Russia se Mosca dovesse invadere l’Ucraina. Cosa rischia l’Ue in questo momento?«L’attenzione è sulle forniture di gas, se la Russia le ridurrà, quando e con quale velocità. Ci sarà un effetto immediato nel settore energetico. Ma poi ci saranno le conseguenze sul trade». Un’eventuale guerra che impatto avrà sull’economia europea e russa?«Per l’economia una guerra è negativa per la fiducia: creerebbe molta incertezza e questa è negativa per il raggiungimento degli obiettivi economici, per gli investimenti e per i consumi che tendono a ridursi. Il nodo sono le sanzioni: quali misure saranno imposte a Mosca e quali saranno le contro-sanzioni. E poi c’è quello che accadrà alla stessa Ucraina, che è un grande produttore mondiale di grano. Se la guerra dovesse continuare in primavera ci potrebbe essere un impatto sulla produzione di grano con un effetto sulla catena del cibo globale». L’impatto delle sanzioni però non sarà uguale per tutti i Paesi Ue. «L’export verso la Russia dei Paesi Ue non è così alto in percentuale al valore complessivo delle esportazioni europee, ma è significativo per alcuni Stati come i Baltici e la Finlandia. Anche per Germania e Italia non è insignificante. Il loro export ne risentirà di più, i primi sono legati anche da un’economia transfrontaliera. Mentre la Russia esporta in Europa materie prime importanti per la fabbricazione di prodotti ad alta tecnologia. Uno stop potrebbe portare a una carenza sul mercato globale per un sei mesi o anche più. Dal punto di vista commerciale ci potrebbe essere un’interruzione a causa delle sanzioni o per decisioni politiche. Il settore finanziario potrebbe essere il terzo a essere colpito se alla Russia fosse bloccato l’accesso al sistema finanziario globale». C’è una differenza tra la situazione attuale e quella del 2014 in seguito all’invasione russa della Crimea?«Nel 2014 ci fu un impatto più locale, limitato all’Ucraina e alla fine le sanzioni imposte alla Russia furono limitate: non furono congelate le attività finanziarie in generale né l’accesso al sistema finanziario Swift. Ora è chiaro che i leader occidentali, se la Russia invaderà l’Ucraina, risponderanno in modo più forte e le sanzioni saranno costose per Mosca ma anche per l’Occidente. Questo però non vuol dire che non debbano essere prese e che non si debba essere pronti in caso di aggressione militare. I Paesi europei devono mostrare unità. Le sanzioni saranno comunque molto più costose per la Russia: quelle finanziarie e commerciali colpiranno molto di più Mosca». Cosa ha sbagliato la Ue dal 2014 a oggi?«L’Ue avrebbe dovuto diversificare prime le sue forniture di gas. Ma ora deve concentrarsi, spendere e investire di più sulla sicurezza, cyber security ma anche militare. Non abbiamo investito abbastanza ed è colpa anche della Germania. Le cose devono cambiare e vanno affrontate assieme come europei». © RIPRODUZIONE RISERVATA, Photo Credit: , , www.corriere.it, %%item_url %%, Economia, Economia, Economia, Read More, , https://images2.corriereobjects.it/methode_image/socialshare/2022/02/14/8ff293b4-8ddc-11ec-a91e-e98defcaa657.jpg, Corriere.it – Economia, Corriere della sera online , https://www.corriere.it/rss/images/logo_small.gif, http://xml2.corriereobjects.it/rss/economia.xml, Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles

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