Migranti, la direttiva Piantedosi: «Due navi ong non in linea con le norme». Ora rischiano lo stop

Spread the love

di Alessandro Fulloni

Ocean Viking e della Humanity 1 attualmente in navigazione nel Mediterraneo non sono «in linea con lo spirito delle norme in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale». Si valuta divieto d’ingresso

Le due navi Ocean Viking e della Humanity 1 attualmente in navigazione nel Mediterraneo, con circa 300 migranti a bordo, non sono «in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale». È per questo si valuta il divieto d’ingresso. È ciò che si legge nella direttiva, emanata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, ai vertici delle forze di polizia e della Capitaneria di porto.

Scopo della direttiva, quello di informare le articolazioni operative che il ministero degli Affari esteri, con note verbali alle due ambasciate degli Stati di bandiera (Norvegia e Germania), ha rilevato che le condotte delle due imbarcazioni attualmente in navigazione nel Mediterraneo non sono, appunto, «in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale».

Le condotte, sulla base dell’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, saranno valutate ai fini dell’adozione da parte del titolare del Viminale, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, del divieto di ingresso nelle acque territoriali.

In queste ore Ocean Viking e Humanity 1 sono in navigazione nel Canale di Sicilia con, rispettivamente, 118 e 180 migranti soccorsi nelle ultime ore. Stanno continuando, infatti, le partenze di migranti dalle coste del Nordafrica a bordo di barconi fatiscenti: questa notte altre due carrette del mare con a bordo complessivamente 1.400 persone sono alla deriva nel canale di Sicilia. Lo ha reso noto Alarm Phone che sottolinea come le due imbarcazioni di 700 e 650 persone siano partite dal porto di Tobruk in Libia. L’ong ha parlato con le persone a bordo. Secondo quanto hanno riferito una persona sarebbe morta dopo la partenza e i motori dell’imbarcazione sono fuori uso. Questa notte i soccorsi in mare sono continuati con 22 migranti salvati in un gommone che imbarcava acqua da Humanity 1. Poche ore prima la stessa imbarcazione aveva soccorso 113 persone.

Ma perché il Viminale valuta lo stop? Il passaggio delle navi ong nelle acque territoriali italiane potrebbe essere considerato «pregiudizievole per la pace, il buon ordine e la sicurezza dello Stato costiero». È quanto si legge nell’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, citato nella direttiva.

Secondo la Convenzione, «le navi di tutti gli Stati, costieri o privi di litorale, godono del diritto di passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale». Ed il passaggio è inoffensivo «fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero». Queste ultime condizioni si verificano se la nave in questione è impegnata in alcune attività, tra cui: «il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero». La direttiva rispecchia quella analoga emanata dall’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel marzo 2019.

Al momento «non abbiamo ricevuto alcuna diretta comunicazione dalle autorità italiane. Come organizzazione di ricerca e soccorso seguiamo la legge internazionale del mare, salvando persone in difficoltà». Lo ha detto all’Ansa Sos Humanity, la ong tedesca che gestisce la nave Humanity One, al momento in acque ad est di Malta con a bordo 180 persone soccorse.

25 ottobre 2022 (modifica il 25 ottobre 2022 | 14:55)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-25 13:43:00, Ocean Viking e della Humanity 1 attualmente in navigazione nel Mediterraneo non sono «in linea con lo spirito delle norme in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale». Si valuta divieto d’ingresso, Alessandro Fulloni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.