Valorizzare gli insegnanti, un’esigenza ineludibile

Valorizzare gli insegnanti, un’esigenza ineludibile

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Cisl scuola: è l’ora di passare dalle parole ai fatti

di Maddalena Gissi* *segretaria generale Cisl scuola

Tra le priorità del nuovo anno non può non esserci la questione retributiva di una categoria che attende da tempo di recuperare il divario esistente rispetto al resto dell’Europa. Per questo è del tutto evidente che le risorse stanziate per i rinnovi contrattuali pubblici in legge di bilancio sono assolutamente insufficienti. Lo diciamo ben sapendo quanto sia complesso e problematico il contesto in cui ci troviamo, segnato da emergenze e urgenze di enorme portata: ma anche dare il giusto riconoscimento al lavoro di tutto il personale della scuola è un dovere ormai ineludibile. Per il profilo di docente si tratta anche di rilanciare l’attrattività di una professione di così grande rilevanza per la società e il futuro del Paese. La Cisl Scuola aveva chiesto di rifinanziare, in legge di bilancio, il fondo per la valorizzazione professionale dei docenti.

La richiesta non ha avuto riscontro, ma non intendiamo demordere e chiediamo che sia presa in considerazione in occasione di successivi provvedimenti legislativi. Sul fatto che le retribuzioni del personale scolastico siano troppo basse le dichiarazioni di consenso non mancano e coprono praticamente l’intero arco delle posizioni politiche: la loro credibilità la misureremo però sui fatti, vale per tutti e ovviamente in primo luogo per chi ha responsabilità di governo.

Al tavolo negoziale dovranno poi trovare spazio altri temi, tra cui la regolamentazione del «lavoro agile» la cui larghissima diffusione a causa dell’emergenza pandemica si configura di fatto come una sorta di sperimentazione su larga scala, che può delineare anche in prospettiva nuove opportunità in tutta l’area del lavoro pubblico e privato, dunque anche nella scuola. Il riferimento è soprattutto ai profili amministrativi, con l’auspicio che per l’insegnamento si torni quanto prima a una generalizzata attività in presenza. La formazione in servizio del personale, per noi di valenza strategica anche rispetto a modelli di reclutamento che valorizzino l’esperienza di lavoro, è un altro dei temi cui dare priorità di attenzione, insieme a quello di una piena equiparazione del personale precario a quello di ruolo per quanto riguarda aspetti importanti sia della parte economica (come la card) che della cosiddetta parte normativa, a partire da assenze e permessi. Infine vogliamo riportare correttamente e pienamente alla disciplina negoziale i temi della mobilità territoriale e professionale, rimediando a recenti e indebite invasioni legislative.

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