Valditara: Pagare di più e formare meglio gli insegnanti che lavorano nelle scuole più difficili [VIDEO]

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La sfida del merito nel sistema educativo italiano. Al quarto congresso di Roars (Return On Academic Research and School) è intervenuto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Il Ministro ha voluto chiarire sin dall’inizio del suo mandato che alla base dell’aggiunta della parola “Merito” nella nuova dicitura del Ministero dell’Istruzione, vi sono due articoli della Costituzione: l’articolo 34 e l’articolo 3, che devono essere letti insieme. L’ascensore sociale, ovvero la capacità del sistema scolastico di promuovere socialmente i ragazzi che nascono in famiglie disagiate, si è bloccato alla metà degli anni ’70, come dimostrano diversi studi, tra cui uno importante della Banca d’Italia. Nel 2022 siamo addirittura tornati ai livelli del 2000, il che rappresenta un passo indietro.

Il sistema scolastico italiano attuale è classista: chi nasce povero rischia di rimanere tale, mentre chi nasce ricco gode di vantaggi. La vera sfida consiste nella personalizzazione dell’istruzione, affinché nessuno resti indietro.

A tal fine, sono state formulate linee guida per l’orientamento, con la previsione dell’insegnante-tutor.  Quest’ultimo non è un superiore gerarchico, ma un collega che collabora con gli altri per la personalizzazione dell’educazione. L’insegnante-tutor avrà una formazione specialistica particolare, soprattutto in campo psico-pedagogico, e dovrà coordinare l’aiuto nei confronti degli studenti che hanno maggiori difficoltà, senza lasciare indietro nessuno e garantendo aiuto anche a quei ragazzi che, magari, si annoiano in classe perché hanno bisogno di accelerare, sottolinea il ministro.

La nuova scuola deve essere sempre più improntata sulla personalizzazione dell’insegnamento. A tal fine, saranno stanziate risorse per pagare questi docenti maggiormente formati, nonché docenti disciplinari che svolgeranno queste funzioni di supporto sia a livello curricolare sia extracurricolare.

Il tema della valorizzazione professionale dei docenti rappresenta un altro obiettivo cruciale, aggiunge il ministro.Per ridare autorevolezza ai docenti, è necessario pagarli di più. Il Ministro ha concluso un accordo con tutti i sindacati, che ha messo a disposizione dei docenti e del personale della scuola 100 milioni di euro in più e finalizzato diversamente 300 milioni di euro che si disperdevano in progetti, dato che gli stipendi delle persone della scuola sono troppo bassi. Queste risorse sono state finalizzate all’aumento generalizzato di tutti i lavoratori della scuola, ottenendo così un aumento di 124 euro al mese. Questo è solo un primo passo, ma il Ministro chiede una forte mobilitazione di tutti i cittadini, del mondo delle imprese in particolare, affinché vengano investite risorse pubbliche nella formazione del personale umano.

Il Ministro ha sottolineato anche la rilevanza della dispersione scolastica e dei divari Nord-Sud nel sistema scolastico italiano. Valditara ha affermato che la scuola italiana non è inferiore alle altre scuole europee, sottolineando che, ad esempio, i risultati degli studenti italiani in matematica sono superiori a quelli dei loro omologhi finlandesi secondo i test Pisa. Il Ministro ha proposto due soluzioni per affrontare queste questioni: la personalizzazione e l’orientamento. Valditara ha chiesto ad Invalsi di identificare le aree a maggiore criticità e di avviare una sperimentazione in 150 scuole con modelli innovativi, come classi con un numero ridotto di studenti. Il ministro ha anche suggerito di fornire una formazione specifica ai docenti che lavorano nelle scuole più difficili e di valorizzare economicamente il loro lavoro.

Il Ministro ha anche discusso il tema dell’alternanza scuola-lavoro, sottolineando la sua importanza per l’orientamento e lo sviluppo delle competenze non disciplinari. Valditara, infine, ha evidenziato la necessità di garantire la sicurezza degli studenti durante questa esperienza formativa e ha presentato alcune proposte al tavolo con i sindacati e il Ministero del Lavoro per rafforzare la sicurezza.

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