Valditara: lavori socialmente utili per gli alunni violenti

La proposta

Da Milano il neoministro dell’Istruzione e del merito annuncia anche un piano per ridurre il numero di Neet

di Redazione Scuola

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3′ di lettura

Lavori socialmente utili per gli alunni violenti in classe, un piano per i giovani che non lavorano e non studiano – oltre 3 milioni tra i 15 e i 34 anni, concentrati principalmente al sud – aumenti per gli insegnanti da prevedere già nella prossima legge di Bilancio. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, intervenuto stamane a Direzione Nord’, l’evento organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano, ha delineato le linee dei suoi prossimi interventi.

Al via un tavolo

«Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti e rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici», ha spiegato il ministro. E poi «c’è anche il tema dei docenti, che devono essere sempre consapevoli del ruolo che hanno e che passa anche da un aumento dei livelli retributivi». In ogni caso – ha avvertito – si sta lavorando all’istituzione di «un tavolo per trovare soluzioni, che siano la didattica personalizzata, o lo psicologo, o sanzioni più efficaci, oltre alla chiamata alla responsabilità dei docenti, delle famiglie e dei ragazzi».

L’intervento sui Neet

Sui Neet, giovani che non studiano, né lavorano, Valditara ha annunciato «una proposta nei prossimi giorni affinché questi ragazzi assolvano quantomeno a un obbligo formativo; non possiamo accettare che centinaia di migliaia di giovani vivano alle spalle delle famiglie e della società. Questo è uno dei drammi più gravi che riguardano la nostra gioventù: ragazzi che non hanno la voglia di vivere e che galleggiano. È lì che dovremo intervenire».

Nuovo monitoraggio su edilizia scolastica

Nel corso dell’appuntamento milanese il ministro ha parlato anche di edilizia scolastica. E lo ha fatto annunciando «un grande monitoraggio a livello nazionale, perché siamo pienamente convinti che le tragedie del passato, ne commemoreremo una nei prossimi giorni, non debbano più ripetersi. Voglio che questo tema, che è un tema molto scottante e decisivo non solo per gli insegnanti ma anche per i ragazzi, sia affrontato con grande decisione».

Le reazioni di presidi e sindacati

Critico Francesco Sinopoli, che guida la Flc Cgil per il quale «appare evidente la visione arcaica e paternalistica» delle affermazioni del ministro. Per Mario Rusconi, presidente dei presidi di Anp Roma, l’idea dei lavori socialmente utili non è affatto nuova. «Lo Statuto degli studenti, in vigore sia per le scuole medie sia per le superiori da oltre un decennio – spiega – prevede una serie di sanzioni verso quegli studenti che commettano atti indisciplinati, forme di violenza o procurino danni alla scuola». E racconta di come da dirigente scolastico previde, come punizione ad un ragazzo che aveva devastato la porta della sua classe, di doverla riparare mentre un altro autore di uno scherzo macabro ad un compagno in gita scolastica, dovette servire alla mensa della Caritas per una settimana.
«Rimane però insoluta la questione dell’individuazione di chi occupa una scuola, non potendo accedere noi presidi ed i professori nei locali occupati. In diversi casi – sottolinea Rusconi, che ricorda come lo scorso anno le occupazioni di 50 istituti nella capitale hanno comportato una spesa per danni pari a 500 mila euro – la denuncia obbligatoria alle forze dell’ordine da parte dei dirigenti scolastici non ha ottenuto lo sgombero delle scuole, pur essendo stato richiesto. Il ministro dovrebbe intervenire su questo problema». D’accordo sono invece i presidi sulla proposta che riguarda i Neet: «È un problema importante quello dei ragazzi che non studiano e non lavorano e il sistema scolastico deve trovare una strada per loro, che sia studio o lavoro. La difficoltà è trovare il modo, la scuola dovrà percorrere strade più flessibili», ragiona Cristina Costarelli a capo dei presidi del Lazio di Anp.

, 2022-11-21 13:29:00, Da Milano il neoministro dell’Istruzione e del merito annuncia anche un piano per ridurre il numero di Neet, di Redazione Scuola

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