Meno di un mese fa aveva fatto scalpore la notizia di una scuola in provincia di Torino, la secondaria Tallone di Alpignano che aveva deciso di mettere al bando le unghie finte e non tanto come consiglio, ma come un vero e proprio divieto da parte della dirigente scolastica.
La dirigente, Silvana Andretta, in un documento aveva dichiarato: “Il regolamento di istituto prevede di indossare un abbigliamento semplice e adeguato all’ambiente scolastico. Tantissimi esperti del settore sconsigliano una ricostruzione sotto i 18 anni. Su alcune nostre alunne della secondaria abbiamo notato un’eccessiva lunghezza, cosa che può inficiare anche la valutazione sui compiti che svolgono in classe”, queste le sue parole.
“Se, ad esempio, bisogna lavorare su una tavola da disegno e l’elaborato viene graffiato dal materiale artificiale dell’unghia è chiaro che il voto finale rischia di essere più basso e di vanificare l’impegno profuso. E questo è un peccato, non crede?”, ha aggiunto, facendo riferimento alle materie artistiche.
Le parole dell’esperta: “sono cancerogene”
La dottoressa Cristina Guerriero, dermatologa del Policlinico Gemelli di Roma, intervistata da Virgilio Notizie, ha fatto chiarezza sul perché siano davvero pericolose.
L’esperta ha affermato: “Trovo che quella torinese sia un’iniziativa importante in quanto l’eccesso di utilizzazione di unghie ricostruite e i materiali acrilici con cui vengono colorate possa impattare negativamente sulla salute. Inoltre le unghie molto lunghe possono portare anche ad acquisire posture scorrette durante la scrittura, causando così problematiche a livello del rachide. Inoltre non dobbiamo dimenticare il rischio infettivo che questa pratica potrebbe comportare: vari microorganismi, infatti, possono nascondersi facilmente al di sotto di unghie lunghe ed essere così fonte di infezioni qualora una parte della cute venga traumatizzata”
E continua: “I dati parlano chiaro: in una piccola percentuale di persone che utilizzano abitualmente lampade UV necessarie per la fissazione dello smalto esiste un aumentato rischio di sviluppare tumori cutanei. In particolare, lo studio pubblicato nel 2022 su Nature da Maria Zhivagui et alias ha dimostrato che le radiazioni emesse dalle lampade UV utilizzate per asciugare gli smalti possono danneggiare il DNA di cellule dermiche ed epidermiche causando mutazioni genomiche permanenti, incrementando così il rischio di sviluppare patologia neoplastiche cutanee”.
“Va detto – aggiunge la dottoressa – che un altro studio meno recente, pubblicato nel 2020 sulla rivista Clinical and Aesthetic Dermatology da Chelsea T. Schwartz ha dimostrato che pare non esserci una netta correlazione tra l’utilizzo di lampade UV per manicure e aumentato rischio di sviluppare tumori cutanei, specialmente nelle pazienti di età inferiore ai 40 anni. Al momento ritengo sia necessario attendere la pubblicazione di altri studi per poter dare un parere definitivo, in quanto solo i dati possono fornirci una visione più chiara”.
La dottoressa dà anche qualche consiglio utile da seguire: “Una buona pratica prima di sottoporsi all’applicazione di unghie finte è l’applicazione di filtri solari, tanto meglio se waterproof così che la loro efficacia non diminuisca a seguito del lavaggio delle mani. Ritengo inoltre sia sempre consigliato rivolgersi a esperti del settore che possano consigliarci quali prodotti sono più sicuri e adatti alle nostre esigenze”.
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