Tortellini, caffè e spazzolino: cosa c’è nella razione K inviata dall’Italia ai soldati ucraini

di Claudio BozzaOltre alle armi, il nostro Paese ha spedito al fronte con la Russia migliaia di confezioni ultracompatte per sostentare i combattenti. La storia del kit inventato dagli Usa nel ‘42

Non solo missili, mortai, bombe e mitragliatrici (qui il piano completo)

. L’Italia sta inviando in Ucraina anche migliaia di razioni K, il pasto giornaliero destinato a chi combatte. Si tratta di un confezione ultracompatta, ciascuna delle quali contiene tre moduli: colazione, pranzo e cena. L’ultima revisione varata dall’Esercito italiano ha comportato un aumento dell’apporto calorico totale, passato da 3.650 a 4.000, calcolando un consumo medio di alimenti per circa 2.500 calorie da parte del militare.
La razione K fu introdotta dagli Stati Uniti d’America nel 1942 durante la Seconda guerra mondiale. A studiare il primo kit con viveri da combattimento fu il fisiologo Ancel Keys (da cui il nome inglese K-Ration), che selezionò gallette, insaccati di suino, caramelle e barrette di cioccolata componendo una razione pesante 28 once (870 grammi) e in grado di fornire 3.200 calorie.
Le nuove razioni K dell’Esercito italiano non prevedono più da tempo l’utilizzo del fornelletto da campo: gli involucri contengono una soluzione che, ad una lieve pressione, provocano una reazione chimica che scalda il contenuto: ciò ha permesso di alleggerire il kit «colazione-pranzo-cena» di 500 grammi. Le dosi e i menu sono stati studiati per garantire circa il 28% di energia totale a colazione, il 50% a pranzo e il 22% a cena.

A colazione non mancano pane o cracker, due porzioni di marmellata di frutta, una barra di cioccolato, una porzione di biscotti e una barretta energetica. Inoltre, leggendo (qui sotto) i parametri esplicativi dal sito del ministero della Difesa, sempre per colazione ci sono gelatine di frutta, caffè e the liofilizzati.

A pranzo previsti primo e secondo piatto, grissini, dessert, energy drink e barrette energetiche. Ma anche tortellini al ragù, pasta e fagioli, tonno e piselli, wurstel e tacchino, oltre a macedonia. Nel kit previste anche compresse di crusca.

A cena è invece previsto un pranzo più leggero, con un involucro contenente la portata principale, cracker, grissini, cereali e fruit bar, alternati a seconda dei diversi menu. Previsti anche minestrone in scatola, insalata di riso e pollo.

Tra i prodotti alimentari supplementari disponibili anche il «sacchetto bevanda cappuccino», gomme da masticare senza zucchero per l’igiene orale e in alcuni casi anche lo spazzolino, compresse per purificare l’acqua, stuzzicadenti e salviette umidificate. Le razioni K dei Paesi Nato sono tutte differenti tra loro, ma ciascuna con la propria peculiarità, ma la versione italiana (anche secondo quanto raccontato dal The Guardian)
è risultata essere la più apprezzata dai soldati in Afghanistan.

6 marzo 2022 (modifica il 6 marzo 2022 | 15:00)
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, 2022-03-07 07:35:00, Oltre alle armi, il nostro Paese ha spedito al fronte con la Russia migliaia di confezioni ultracompatte per sostentare i combattenti. La storia del kit inventato dagli Usa nel ‘42, Photo Credit: , Claudio Bozza

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