Terremoto in Turchia, scuole chiuse in 10 province turche per almeno 7 giorni

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Un terremoto di grado 7,9 ha scosso la Turchia, nella notte. L’epicentro della serie di scosse si trova vicino alla città di Gaziantep.

Milioni di persone lo hanno avvertito anche in Siria, Libano, Israele. I morti sono già centinaia, non solo in Turchia ma anche nella confinante Siria. Il conteggio delle vittime continua a salire.

In Italia è scattato un allarme tsunami, poi ridimensionato e infine revocato, alle 7.30, dalla Protezione civile. A causa dell’allerta, la circolazione dei treni nelle regioni del Sud è stata sospesa per circa un’ora, ed è poi ripresa poco prima delle 8.

Intanto il governo turco ha deciso che tutte le scuole nelle aree colpite (almeno 10 province) rimarranno chiuse per una settimana.

L’Italia a fianco della Turchia

“Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria . Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite. La Protezione Civile italiana ha già fornito la propria disponibilità per contribuire al primo soccorso”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il Corpo nazionale del Vigili del fuoco ad intervenire. Abbiamo, attivati dal meccanismo europeo, dato la nostra disponibilità. Attendiamo di verificare se queste squadre vengono accettate. Il meccanismo funziona così: c’è il paese che richiede, in questo caso la Turchia. Altri paesi che offrono, tra cui l’Italia. E poi la Turchia deciderà, in funzione della vicinanza e di altri parametri, chi accettare”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, Capo dipartimento della Protezione civile poco fa su ‘Rai Radio1’ all’interno dello Speciale ‘Gr1’ dedicato al terremoto in Turchia e Siria.

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