Tensione nel governo, Draghi torna dal vertice Nato con un giorno d’anticipo

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di Monica GuerzoniIl premier richiamato a Palazzo Chigi dalle tensioni nel governo, sia con i 5 Stelle (con l’ira di Conte per le chiamate tra Draghi e Grillo) sia con la Lega. Palazzo Chigi: mai chiesto a Grillo di rimuovere Conte. E il cofondatore del Movimento: «Caz…te su me e lui, io strumentalizzato». L’ex premier un’ora a colloquio con il presidente della Repubblica Mattarella DALLA NOSTRA INVIATAMADRID — La cena al museo del Prado con i leader dei Paesi Nato e poi, stasera stessa, Mario Draghi rientrerà a Roma da Madrid, con un giorno di anticipo. Il summit dell’Alleanza Atlantica nella capitale spagnola, in cui si decide la strategia per la sicurezza dell’Occidente alla presenza di Biden, Macron, Scholz e dei vertici dell’Unione europea continuerà senza il premier italiano, richiamato a Palazzo Chigi da un importante consiglio dei ministri sulla (attesissima) riduzione delle bollette. Questa la spiegazione ufficiale, dietro la quale però è difficile non vedere come la tensione nel governo sia altissima, al limite della rottura. «Il governo non cade», ha detto Draghi a Madrid nel pomeriggio. Ma Giuseppe Conte è furibondo — al punto da essere andato per un’ora al Quirinale, per parlare con Sergio Mattarella — perché continua a sospettare che davvero Draghi abbia chiesto a Grillo la sua testa. Una circostanza che fonti della presidenza del Consiglio però smentiscono seccamente: il premier – spiegano — non ha mai detto o chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte dal M5S. E il cofondatore dei 5 Stelle sembra dargli ragione (e aprire un fronte tutto interno ai 5 Stelle): «Ogni volta vengo strumentalizzato e raccontano cazzate su di me e su Draghi…», avrebbe detto questa mattina un Grillo fortemente rammaricato ad alcuni fedelissimi, secondo quanto riportato dall’AdnKronos. E poi c’è la Lega, tentata di uscire dalla maggioranza prima che lo faccia il M5S. Questa la situazione (esplosiva) che l’ex capo della Bce troverà giovedì al suo rientro a Roma. Una situazione che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio inquadra così: «Da giorni, mentre il governo italiano è impegnato in importanti summit internazionali, non si fa altro che alimentare tensioni con dibattiti e dichiarazioni surreali, che minacciano chiaramente la tenuta dell’esecutivo. Queste dinamiche rischiano solo di indebolire la credibilità dell’Italia, farci sfumare il raggiungimento di importanti obiettivi come il tetto massimo al prezzo del gas e farci perdere i fondi del PNRR. Si metta al primo posto l’interesse del nostro Paese». Le parole di Conte e le chiamate Draghi-Grillo: che cosa è successo La vicenda che ha fatto esplodere le tensioni tra Draghi e Conte ha preso il via dalle parole del sociologo Domenico De Masi, che al Fatto Quotidiano ha detto: «Grillo mi ha raccontato che Mario Draghi gli ha chiesto di rimuovere Giuseppe Conte dal M5s, perché inadeguato». Secondo De Masi, lo stesso rapporto di Grillo con Conte sarebbe «conflittuale, per come lo decodifico io. Penso che Beppe abbia paura di perdere il Movimento, il suo figlio politico». Nella mattinata di mercoledì 29 giugno, ai cronisti che chiedevano di queste telefonate con Draghi, Grillo — uscendo dall’Hotel Forum di Roma, dove si trovava — ha risposto solo: «Coprite, coprite con le vostre storielle la verità». Nel pomeriggio di mercoledì 29 giugno, G iuseppe Conte è intervenuto in modo molto duro contro il premier. «Vorrei precisare che Grillo mi aveva riferito di queste telefonate», ha detto il leader dei 5 Stelle. «Io trovo sinceramente grave che un premier tecnico, che ha avuto da noi la sua investitura, si intrometta nella vita di forze politiche — che lo sostengono, peraltro». Conte si è detto «sconcertato». L’ex premier ha anche detto che le presunte telefonate tra Draghi e Grillo sono la «conferma che la costituzione di un nuovo gruppo» da parte di Luigi Di Maio, che ha lasciato i 5 Stelle «e altre iniziative simili rispondono a logiche manovre di palazzo». Conte ha però confermato che il sostegno dei 5 Stelle all’esecutivo non sarebbe in discussione: «Il nostro atteggiamento, che ho sempre definito leale, costruttivo, corretto nei confronti del governo, non cambia neppure di fronte a episodi che reputo così gravi». Dopo queste parole, rispondendo ai cronisti da Madrid, Draghi ha cercato di smorzare le polemiche: «Ci siamo parlati con Conte poco fa», ha detto, «abbiamo cominciato a chiarirci. Lo avevo cercato questa mattina, mi ha richiamato lui. Ci risentiamo domani per vederci al più presto. Il governo non rischia». Le tensioni tra Lega e governo: che cosa è successo La Lega ha aperto invece un fronte di tensioni nella maggioranza – trovando una sponda nell’opposizione di Fratelli d’Italia – sullo ius scholae e sulla cannabis. Il Carroccio ha chiesto a Pd e M5S di ritirare le proposte di legge. Dopo una riunione urgente dei deputati, il capogruppo alla Camera della Lega, Riccardo Molinari, ha detto: « Abbiamo aperto una riflessione politica nella Lega, perché così non si può andare avanti». 29 giugno 2022 (modifica il 29 giugno 2022 | 21:36) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-29 18:06:00, Il premier richiamato a Palazzo Chigi da un importante Consiglio dei ministri sulla riduzione delle bollette: ma è difficile non vedere come la tensione nel governo si sia alzata su due fronti, quello dei 5 Stelle (con l’ira di Conte per le chiamate tra Draghi e Grillo) e quello della Lega, Monica Guerzoni

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