Il patto con Luisa Pronzato e con i giovani: una borsa di studio che porta il suo nome

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Una volta con Luisa dovevamo andare in montagna. Lei alla guida della sua berlina rossa, io accanto lungo una strada che avrei dovuto conoscere bene… È finita che ci siamo infilate in talmente tante deviazioni – sbucando nel centro dei paesi quando avremmo dovuto girare al largo, scivolando nelle periferie boschive delle frazioni – che, approdate infine alla meta, avevamo rimappato l’intera valle, preso due o tre caffè in piazza, fatto la spesa a chilometro sottozero (per un mese invece che per un weekend).

Connessioni

Ricordando quel viaggio che se ne sta qui, dietro le palpebre, ho pensato: abbiamo fatto così ad ogni Tempo delle Donne. Si partiva da via Solferino, in inverno, per raggiungere la Triennale, a fine estate, dopo aver guadato e indagato. Sempre intrecciando connessioni tra persone e idee, tra discipline, tra sentimenti di amicizia e rivalità. Un solo desiderio, lo stesso dal 2013-2014: imbastire la trama di un’inchiesta che calma potesse scendere in profondità per risalire in superficie come un’onda improvvisa. E che soltanto sui palchi settembrini, con la partecipazione del pubblico mischiato alle giornaliste e ai giornalisti del Corriere, avrebbe rivelato un disegno possibile.

Impatto

In questo 2022 Luisa Pronzato, da febbraio, non c’è più stata. La parola della nona edizione – IMPATTO – l’abbiamo però pensata insieme proprio sul confine. Poi lei, libellula-ribellula, è volata via e noi siamo andate e andati avanti. In quella parola, «impatto», è racchiusa la promessa di un «patto». E i patti sono stati due. Sono due. Quello di non tradire il suo spirito esploratore, insofferente ai lacci, ad ogni accenno di frase fatta, alle stelline sulla giacca. E quello di guardare al futuro, alle generazioni che stanno ereditando in diretta un mondo assediato dai cerchi stretti di una crisi multipolare. Quella ambientale ed energetica, quella politica e finanziaria, poi la pandemia che non finisce e la guerra di cui non vogliamo attutire l’eco come se non ci riguardasse più.

Da oggi a lunedì

Partiamo questa mattina, venerdì, su e giù per le scale della Triennale che – luminosa anche quando piove – diventa la nostra città aperta. Ci saluteremo lunedì sera nei corridoi dell’Università degli Studi, in mezzo alle studentesse e agli studenti, dove verrà annunciato il bando di una borsa di studio che porta il nome di Luisa Pronzato e che forse più di ogni altra iniziativa ne custodirà lo sguardo. Le radici della responsabilità e le ali della libertà, diceva Maria Montessori, definendo, da filosofa e da scienziata, la lezione che possiamo trasmettere per continuare a costruire e andare avanti. Bucando le bolle e le crisi globali, la fatica e la rabbia personali. La responsabilità collettiva di misurare l’impatto del nostro passaggio assordante sul Pianeta; le libertà individuali il cui seme silenzioso deve essere ereditato intatto e lasciato fiorire/rifiorire attraverso i cambiamenti.

9 settembre 2022 (modifica il 9 settembre 2022 | 19:21)

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, 2022-09-09 20:45:00, Siamo partiti oggi, venerdì, su e giù per le scale della Triennale che – luminosa anche quando piove – diventa la nostra città aperta. Ci saluteremo lunedì sera nei corridoi dell’Università degli Studi, Barbara Stefanelli

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