Tamaro: Mai detto di odiare Verga, ma è la scuola che fa odiare la letteratura

Durante il Salone del Libro, Susanna Tamaro ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla situazione della lettura nelle scuole italiane con l’ormai famosissima critica sullo studio di Verga. Con una carriera letteraria che abbraccia tre decenni, Tamaro ha toccato questioni fondamentali sull’educazione e l’importanza di avvicinare i giovani alla letteratura.

“Per porre termine a questa deprimente e inutile polemica riassumo brevemente la questione”,  ha detto l’autrice, rispondendo a recenti critiche su un’intervista video in cui ha esplorato le difficoltà di far leggere libri ai ragazzi dopo la scuola. Da scrittrice di libri per bambini dal 1991, Tamaro ha una lunga esperienza nel campo, nonostante non sia insegnante.

Secondo Tamaro, le scuole primarie, con l’aiuto delle biblioteche, fanno un ottimo lavoro nel formare giovani lettori appassionati. Tuttavia, ha notato un calo dell’interesse per la lettura man mano che gli studenti avanzano negli anni scolastici. L’entusiasmo scema alle medie e si spegne quasi del tutto alle superiori, con molti studenti che raramente pensano di visitare una libreria una volta conclusi gli studi.

La scrittrice ha riconosciuto un cambiamento nell’interesse dei giovani per la parola scritta, affermando che sembrano essere attratti principalmente da prodotti di influencer o fenomeni nati sui social media.

“Mi sono chiesta, come mai succede questo?” Tamaro ha riflettuto, rimandando ai suoi anni scolastici, quando, secondo lei, la scuola italiana le ha fatto odiare la letteratura.

Parlando delle sue esperienze personali, Tamaro ha condiviso che ci è voluto del tempo per apprezzare autori classici come Leopardi e Manzoni. Tamaro ha enfatizzato che non ha mai detto di odiare il Verga, ma ha piuttosto criticato l’approccio scolastico alla letteratura, che spesso, secondo lei, genera noia e risentimento negli studenti, offuscando la qualità degli autori più importanti.

Tamaro ha chiamato a una riflessione sulla situazione e sul metodo stesso di insegnamento della letteratura. “La letteratura non si può imporre come dovere ma solo suggerire come scoperta e come piacere,” ha dichiarato. Verso la fine dell’intervista, alla domanda della giornalista su cosa farebbe leggere ai ragazzi per avvicinarli alla lettura, Tamaro ha risposto con un paradosso, suggerendo “Va’ dove ti porta il cuore”, suo celebre romanzo.

“In questi giorni ho approfittato della polemica per prendere in mano ‘Storia di una capinera’, l’opera prima di Verga che ancora non avevo letto e mi sto perdendo nelle meravigliose descrizioni della natura e delle passeggiate alle pendici dell’Etna e nelle sofferenze di una ragazza che scopre tutti i caotici movimenti interiori del primo amore”, ha concluso.

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