Tajani: «Garantisco io sul Pnrr, il 40% andrà al Sud. Ma flessibilità sui progetti»

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l’intervista Mezzogiorno, 28 agosto 2022 – 08:46 Il coordinatore di Forza Italia: «Autonomia differenziata? Non può esserci una riforma a vantaggio di una sola parte» di Angelo Agrippa Matteo Salvini, al Corriere del Mezzogiorno , ha detto di temere più che i soldi del Pnrr non vengano spesi bene, e meno che possano essere sottratti al Sud, dove è prevista la quota del 40% delle risorse. Il ministro Carfagna, in una lettera al nostro giornale, ha chiesto che si faccia definitiva chiarezza sui fondi. Insomma, Tajani, è possibile ottenere da lei una parola definitiva? «È da quando Forza Italia è entrata nel Governo che è stata aumentata la quota dal 30 al 40% delle risorse destinate al Sud. Ma è chiaro che c’è un problema che riguarda la progettazione e l’applicazione del Pnrr sul territorio, dato che le amministrazioni comunali non hanno il personale formato per affrontare questi impegni. A volte i nostri sindaci ci riferiscono che hanno soltanto un dirigente negli uffici, persino nei Comuni capoluoghi». Bisognerebbe procedere rapidamente con la formazione, con nuove assunzioni e laddove sia necessario intervenire con i poteri sostitutivi. Vi sono altre soluzioni? «Certo, d’accordo sui poteri sostitutivi. Ma poi serve chi deve progettare nei tempi giusti. È un impegno che dovrà assumersi il futuro Governo che, inoltre, dovrà anche badare a spendere bene le risorse e ad evitare che finiscano nelle mani sbagliate». Mi scusi, ma la carenza di personale negli enti locali non è mica una questione esclusivamente meridionale? «Assolutamente no. Ma i Comuni del Sud ne soffrono di più». Tajani, chiudiamo la questione: si può impegnare solennemente con una promessa, che il centrodestra non toccherà la quota del 40% di risorse del Pnrr al Sud? «Sicuramente. Noi siamo Forza Italia, il partito promotore del Recovery a Bruxelles. Siamo stati noi a trasformare l’Europa del rigore nell’Europa della solidarietà. Ma come abbiamo sostenuto sin dall’inizio, è necessaria una certa flessibilità». Cosa vuole dire, che bisogna modificare il Pnrr? «No, ma quando il Piano è stato ideato non sapevamo dove sarebbero cadute le macerie. Poi sono arrivate anche quelle della guerra. Ed ora, se serve, si può pure rinunciare ad un progetto, nel caso fosse necessario, e spostare le stesse risorse su un altro investimento, sempre nella stessa area. Può darsi che in una località, giusto per dirne una, sia più urgente realizzare la rete idrica che quella telematica. Perché non poterlo fare?». Sull’autonomia differenziata, invece, è d’accordo sulla proposta dei governatori del Nord di finanziare le nuove funzioni con compartecipazioni ad aliquota fissa, in modo da trattenere buona parte del gettito nei territori in cui esso viene raccolto, principio che evidentemente penalizzerebbe il Sud? «Noi siamo un partito nazionale: l’autonomia deve tutelare Nord e Sud. Non può esserci una riforma a vantaggio di una sola parte. Avevo già qualche perplessità sul testo che era stato elaborato. È sbagliato il presupposto secondo il quale il Nord che produce è la locomotiva italiana e quindi ha bisogno di maggiore sostegno. È il Mezzogiorno che vanta i margini più ampi di valorizzazione delle proprie potenzialità di sviluppo, senza tralasciare l’apporto determinante che il Sud ha da sempre fornito in termini di capitale umano al resto del paese. Certo, tutto questo è possibile se si imbocca la strada del protagonismo della responsabilità e si abbandona quella dell’assistenzialismo. Con l’alta velocità fino a Lecce e il Ponte sullo Stretto credo che andremo nella giusta direzione». Tajani, quali sono le impressioni che raccoglie in questa strana campagna elettorale agostana? «La sinistra non fa altro che agitare spauracchi, quando poi il delicato contesto internazionale e nazionale esigerebbe serietà e confronto sui programmi, su come difendere il potere di acquisto, dare il lavoro ai giovani ed intervenire sul caro bollette. Invece, la sinistra incoraggia soltanto il partito del non voto». I parlamentari non ricandidati se ne vanno. Anche lei pensa sia tutta colpa della legge elettorale? «È doloroso, ma la turnazione si è resa necessaria. Il principio della impenetrabilità dei corpi vale anche per le liste elettorali. Il nostro coordinatore regionale Martusciello non si è candidato. Piuttosto, si impegnino per il voto, come ha detto Berlusconi, e non saranno dimenticati». Tuttavia, lo spazio si è trovato per i paracadutati. «Di Berlusconi non si può dire sia paracadutato: è un napoletano nato a Milano. Io ho origini campane». Beh, c’è Bernini. Poi l’avvocato Ferrante, l’amico della signora Fascina, che sarà pure napoletano, ma è stato cooptato e inserito in una posizione di favore in lista. «L’avvocato Ferrante non è di Mondovì. È un valente professionista. È stato il nostro responsabile di lista alle Regionali in Campania. Poi, che sia amico di Marta, non credo possa essere un problema». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 28 agosto 2022 | 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-28 06:47:00, Il coordinatore di Forza Italia: «Autonomia differenziata? Non può esserci una riforma a vantaggio di una sola parte»,

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