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Tacconi sta male per un aneurisma: «Condizioni serie, ma stazionarie»

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di Paolo Tomaselli

Il primario di Neurochirurgia: «Colpito da aneurisma, le condizioni rimangono importanti. Sarà possibile avere una più precisa idea sugli esiti solo nei prossimi giorni»

Stefano Tacconi non migliora, rimane in condizioni gravi ma stazionarie dopo l’emorragia cerebrale che lo ha colpito sabato mattina ad Asti. Ma la stabilità è importante. Poco dopo le 15 di domenica l’ospedale di Alessandria — dove l’ex portiere della Juventus e della Nazionale è ricoverato — ha diramato un bollettino con le dichiarazioni del direttore della struttura di Neurochirugia, Andrea Barbanera: «Stefano Tacconi è arrivato in ospedale ieri 23 aprile nel primo pomeriggio a seguito di una emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma».

Il medico chiarisce la sua analisi: «Le condizioni si sono rivelate subito importanti e serie, abbiamo immediatamente svolto le indagini necessarie e svolto durante la notte un trattamento per evitare una seconda emorragia. Al momento le condizioni sono ancora importanti ma stazionarie e la stazionarietà in questo caso è un evento favorevole. Sarà possibile avere una più precisa idea sugli esiti solo nei prossimi giorni».

Tacconi, 64 anni aveva partecipato a un evento ad Asti venerdì sera, il «Giorno delle figurine», e poi ha avuto un malore nella mattinata di sabato dopo aver preso un caffè e chiesto un analgesico per un mal di testa. «Riprenditi papi, sei un leone, vincerai anche questa battaglia», ha scritto su Instagram il figlio Andrea con cui l’ex calciatore aveva cenato venerdì sera: il ragazzo era con lui anche al momento del malore che ha colpito l’ex portiere.

Tacconi è tuttora l’unico portiere che è riuscito ad aggiudicarsi tutte le competizioni Uefa, ovviamente con la maglia della Juventus: dalla Coppa dei Campioni all’Heysel, alla Coppa delle Coppe di Basilea contro il Porto, fino alla Uefa nel 1990. Nulla nella sua carriera è stato banale: grandi vittorie, grandi parate, polemiche, donne, canzoni, film e naturalmente – prima di ogni altra cosa — la pesantissima eredità di Zoff raccolta all’inizio con comprensibile difficoltà e poi tenuta sulle spalle larghe nei nove anni trascorsi a Torino. È celebre il suo scambio di battute con Gianni Agnelli: «Avvocato, mi manca Zoff» disse Stefano. «Sapesse quanto manca a noi», fu la risposta, fulminante come sempre.

24 aprile 2022 (modifica il 24 aprile 2022 | 16:43)

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, 2022-04-24 14:35:00, Il primario di Neurochirurgia: «Colpito da aneurisma, le condizioni rimangono importanti. Sarà possibile avere una più precisa idea sugli esiti solo nei prossimi giorni» , Paolo Tomaselli

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