Studentessa ordina al docente di sospendere una verifica scritta, poi lo spintona. Prof di m , interviene anche il fidanzato. Denunciata, la Polizia appurerà i fatti

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Professore denuncia alla Polizia tre studentesse di una sua classe dopo una giornata che la Gazzetta di Modena, che ha rivelato la notizia, definisce “surreale”. Secondo quanto si apprende dalla lettura di una querela, presentata dall’insegnante, l’altra mattina presso un istituto superiore in provincia di Modena, il docente sarebbe stato spintonato e poi aggredito verbalmente da alcune alunne della sua classe, una prima.

Secondo quanto si legge dalla querela, quel giorno era in programma una verifica. Tre alunne tuttavia non sarebbero state d’accordo con il compito in classe tanto che avrebbero reagito in maniera poco ortodossa, ordinando addirittura al docente di sospendere la verifica, ordine al quale il docente non si adegua.

La classe a quel punto si dispone per fare la verifica, e una studentessa consegnando l’elaborato in anticipo rispetto agli altri avrebbe a quel punto ripreso la polemica con ancora più aggressività. L’insegnante, per tutelare il clima in classe e consentire ai compagni di terminare il compito, chiede alla ragazza di uscire dall’aula. Stando alla denuncia, la ragazza invece di uscire si avvicina al professore e lo spinge contro il muro e solo allora esce.

Alla scena assiste la classe e anche l’insegnante di sostegno che è presente in quell’ora, com’è riportato sempre nella querela. Ma c’è di più. Il docente, dopo alcuni minuti avrebbe subìto l’aggressione verbale di un altro alunno dell’istituto, che non frequenta quella classe, e che oltretutto lo avrebbe calunniato gridando “lasci stare la mia ragazza e non le metta più le mani addosso”. Nell’allontanarsi dalla classe il ragazzo, secondo la querela, avrebbe aggiunto l’espressione “prof di mer…”. Per l’aggressione avvenuta in classe e alle successive ingiurie, l’insegnante si è poi rivolto al Commissariato di Polizia di Mirandola per denunciare l’accaduto.

Saranno dunque le forze dell’ordine e la magistratura a far chiarezza sugli avvenimenti e a valutare l’esistenza degli estremi di reato. Se i fatti descritti fossero accertati, l’episodio aggiungerebbe nuovi tasselli a un quadro preoccupante fatto di mancanza di rispetto verso gli insegnanti e la comunità scolastica da parte di alunni che in ogni caso rappresentano una piccola minoranza rispetto agli otto milioni di alunni che ogni giorno varcano la soglia degli oltre 42.000 plessi scolastici italiani. Una minoranza che però riesce spesso a destabilizzare il clima scolastico nelle classi che diventano teatro di episodi spiacevoli e talvolta gravi.

L’Istituto in questione è lo stesso dove qualche anno fa uno studente aveva lanciato un cestino addosso a una professoressa, avvenimento ripreso da un compagno con lo smartphone e poi diffuso in rete. E questi, a quanto si apprende, non sarebbero gli unici episodi che fanno riflettere. Tuttavia sono tante le scuole dove si verificano situazioni difficili, con aggressioni non solo verbali, addirittura con sparo di pallini di gomma con pistole giocattolo com’è successo proprio di recente a una docente ferita all’occhio, e che ha poi denunciato il fatto.

Per restituire la giusta dignità al lavoro dei docenti e per difendere la loro incolumità, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha promosso un giro di vite contro comportamenti violenti e irrispettosi degli alunni, coinvolgendo anche il voto di condotta. Valditara ha preso due decisioni importanti. Ha intanto fornito la difesa legale ai docenti, ai presidi e al personale scolastico che hanno subito aggressioni. Inoltre, sempre per sua iniziativa, lo Stato si costituirà parte civile nei casi di grave aggressione”.

In proposito va segnalato, come peraltro abbiamo già riferito, che il ministro Valditara ha rivelato che già nove docenti hanno richiesto la difesa legale da parte dello Stato, segno che la nuova misura è accolta positivamente. Il ministro ha sottolineato un aspetto importante dell’altra misura: “L’aggressore del docente non dovrà rispondere solo nei confronti dell’aggredito, ma anche nei confronti dello Stato per danno d’immagine, con una sanzione economica efficace che verrà accertata di volta in volta nei singoli casi”.

E ancora: “Io non credo nella sospensione così come concepita oggi. Lasciare a casa da solo un ragazzo che si è comportato male in classe lo danneggia. Invece questo ragazzo ha bisogno di più scuole, di più impegno, ha bisogno anche di lavori socialmente utili, ha bisogno di rendersi conto che è inserito in una comunità e che la cultura del rispetto è una cultura fondamentale”.

Lo stesso filosofo Umberto Galimberti ha preso posizione su questo aspetto. Sospendere gli studenti secondo lui non serve: “Ma scherziamo? Si chiede Galimberti – La scuola non dovrebbe sospendere i bulli, dovrebbe tenerli il doppio, a scuola, per insegnare loro l’educazione al rispetto”.

La musica però cambia quando si superano i limiti del bullismo, ma sarà come detto la magistratura a verificare cosa sia successo l’altra mattina in una classe di un istituto scolastico in provincia di Modena.

, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.orizzontescuola.it/studentessa-ordina-al-docente-di-sospendere-una-verifica-scritta-poi-lo-spintona-prof-di-m-interviene-anche-il-fidanzato-denunciata-la-polizia-appurera-i-fatti/, Cronaca, https://www.orizzontescuola.it/feed/, Vincenzo Brancatisano,

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