Spot Esselunga, Crepet: La separazione è un lutto che non si può vivere con nonchalance. La verità è che siamo messi male

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Lo spot dell’Esselunga ha sollevato un vero e proprio tsunami di reazioni. La sua rappresentazione di una famiglia separata ha suscitato emozioni forti e divisioni. A La Stampa interviene lo psichiatra Paolo Crepet per sondare le implicazioni psicologiche di questa campagna.

Secondo Crepet, lo spot ha scosso l’opinione pubblica perché “la separazione è sempre un lutto”. L’impatto emotivo è ancora più grande quando si affida ai bambini il ruolo di paciere tra i genitori. “Questa, purtroppo, è la massima sconfitta”, afferma lo psichiatra.

Al confronto con i nostri nonni e genitori che sono riusciti a mantenere unità familiare, le generazioni più recenti mostrano una mancanza di “volontà di manutenzione dei sentimenti”, etichettandoli come più “egoisti”.

Lo spot, piaccia o no, è un riflesso della nuova realtà familiare. Crepet lo paragona al neorealismo italiano, una corrente che raccontava l’Italia “vera”, nonostante le critiche. “È una partita che stiamo perdendo, inutile girarci intorno”, conclude Crepet.

Crepet approva lo spot, definendolo una “grande seduta psicoanalitica collettiva” che affronta i sensi di colpa degli italiani. Elogia il copywriter per aver centrato il tema, sottolineando che la verità è che “siamo messi male e non è un’offesa per nessuno”.

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