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Spie russe, videochiamate ai ministri inglesi  da parte di finti ucraini

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di Luigi Ippolito, corrispondente da Londra

Il responsabile del dicastero della Difesa, Wallace, ha raccontato l’episodio su Twitter: «Quando mi ha fatto una serie di domande fuorvianti mi sono insospettito»

Lo spionaggio russo è arrivato al cuore del governo britannico: i ministri di Boris Johnson sono stati vittime di finte videochiamate – orchestrate con tutta probabilità da Mosca – con l’obiettivo di carpire informazioni segrete e mettere in imbarazzo l’Occidente. Il responsabile del dicastero della Difesa di Londra, Ben Wallace, ha ammesso di aver parlato per quasi dieci minuti con un impostore che si era spacciato per il primo ministro ucraino Denys Shmyhal
: la videochiamata, avvenuta via Teams, era stata organizzata dal suo ministero sulla base di una richiesta via mail che sembrava provenire dall’ambasciata ucraina a Londra.

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Il finto premier ucraino è apparso con la bandiera di Kiev sullo sfondo e, a detta di Wallace, che aveva controllato una sua foto, sembrava proprio lui. L’impostore ha avviato il colloquio ringraziando i britannici a nome del presidente Zelensky, ma poi si è addentrato sempre più in questioni di sicurezza. L’agente russo – perché di questo chiaramente si trattava – ha cominciato a chiedere al ministro britannico se Londra avesse intenzione di spedire navi da guerra nel Mar Nero e ha proseguito col discutere di un possibile patto di sicurezza occidentale con l’Ucraina, alludendo alla possibilità che Kiev ricevesse armi atomiche. Infine, si è mostrato interessato alla neutralità di Kiev e alla possibilità di adesione alla Nato. A questo punto Wallace ha cominciato a insospettirsi e quando le domande del presunto premier ucraino si sono fatte «sempre più ridicole» ha bruscamente interrotto la chiamata.

Today an attempt was made by an imposter claiming to be Ukrainian PM to speak with me. He posed several misleading questions and after becoming suspicious I terminated the call 1/2

— Rt. Hon Ben Wallace MP (@BWallaceMP) March 17, 2022

Successivamente, il ministro britannico ha scritto su Twitter che «nessuna quantità di disinformazione russa, distorsione o trucchi sporchi può distrarre dalle violazioni dei diritti umani e dall’invasione illegale dell’Ucraina». Dopo le rivelazioni di Wallace si è fatta avanti anche la ministra degli Interni di Londra, Priti Patel, che ha confessato di essere stata vittima di una incursione analoga. La ministra non ha fatto sapere per quanto tempo ha parlato con il probabile agente di Mosca né di cosa hanno discusso, ma ha bollato l’intrusione come un «patetico tentativo di dividerci». Patel non è però considerata la più avveduta dei membri del governo Johnson, quindi c’è solo da sperare che non si sia lasciata sfuggire dettagli compromettenti.

18 marzo 2022 (modifica il 18 marzo 2022 | 10:47)

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, 2022-03-18 17:35:00, Il responsabile del dicastero della Difesa, Wallace, ha raccontato l’episodio su Twitter: «Quando mi ha fatto una serie di domande fuorvianti mi sono insospettito», Luigi Ippolito, corrispondente da Londra

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