Sostegno, lanno che verrà: una scuola stabilizzata? Difficile – Tuttoscuola,

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In attesa di poter avviare le nuove procedure di reclutamento Pnrr, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha aperto le necessarie verifiche per realizzare nel corrente anno un importante piano di assunzioni di personale docente. L’obiettivo, nell’ambito delle facoltà assunzionali che si riscontreranno, è di dare una significativa risposta alle esigenze degli studenti con disabilità, di garantire maggiore continuità didattica a tutti i giovani, di diminuire il precariato e di assicurare dunque il regolare avvio del prossimo anno scolastico”. In attesa di varare un piano specifico per l’assunzione di docenti di sostegno, il Ministero ha confermato gli stessi obiettivi che il ministro Valditara aveva annunciato più di tre mesi fa al convegno della Fish, quando, quasi scusandosi, aveva anche precisato che non vi era stato il tempo sufficiente per provvedervi con la legge di bilancio 2023.

Tra i quattro obiettivi indicati nel comunicato non è chiaramente decifrabile il primo, ovvero “dare una significativa risposta alle esigenze”. A cosa si riferisce?

Se è riferito alla maggior stabilizzazione degli organici, premessa ad ogni altro obiettivo sul sostegno, va detto che da quest’anno scolastico i posti stabilizzati in organico di diritto sono diventati 117.170, grazie all’incremento di 10mila posti di sostegno previsti dalla legge di bilancio varata dalla precedente maggioranza parlamentare. Tra pochi giorni il nuovo organico di diritto per il 2023-24 dovrebbe prevedere un ulteriore incremento di 9mila posti di sostegno, anch’essi stabiliti dalla precedente legge di bilancio. Ma di posti nuovi di sostegno stabilizzati difficilmente se ne vedranno altri, nonostante gli annunci a dicembre del ministro Valditara alla Fish, e occorrerà attendere la prossima legge di bilancio. Insomma, la maggiore stabilizzazione targata Valditara dovrà attendere.

Il secondo obiettivo, “maggior continuità didattica”, di cui il ministro aveva enfatizzato la rilevanza (il 59% degli alunni con disabilità cambia ogni anno il docente di sostegno) alla prima occasione (cioè l’Ordinanza ministeriale sulla mobilità) ha fallito il bersaglio, perché con la conferma dell’obbligo di permanenza quinquennale nel sostegno è stato anche mantenuto il diritto del docente di cambiare sede.

Il terzo obiettivo, “diminuire il precariato”, non è soltanto direttamente connesso con la stabilizzazione dei posti di sostegno (primo obiettivo), ma può essere realizzato soltanto con la copertura di quei posti mediante immissioni in ruolo con le assunzioni dalle GPS di I fascia, che negli ultimi due anni hanno rappresentato rispettivamente il 78,75% e il 79,96% delle assunzioni complessivamente avvenute sui posti di sostegno. 

Il quarto obiettivo, “assicurare il regolare avvio del prossimo anno scolastico”, è una sfida che, a posteriori, ha sempre visto smentito il ministro di turno che aveva assicurato “tutti i docenti in cattedra fin dal primo giorno di lezione”. Il ministro Valditara riuscirà dove i predecessori hanno fallito?

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