Sara Pedri oggi compirebbe 33 anni. La famiglia apre una cassetta per le lettere nel parco: «Non sarà sola»

Spread the love

di Carlotta Lombardo

Per il compleanno della ginecologa scomparsa a Cles (Trento) a marzo 2021, l’iniziativa pubblica a Forlì. Si chiama «Posta per Sara». Chiunque potrà scriverle

Una cassetta postale tutta azzurra con tanti cuoricini e allegri disegnini per Sara, per raccogliere pensieri e piccoli oggetti. «Un modo per ricordarla e pensare a lei e soprattutto per infonderle la speranza che dopo la morte c’è una vita fatta di energie, quelle che muoviamo noi stessi nel pensare a una persona. Se poi queste energie sono collettive, si rende la persona eterna». Sara è Sara Pedri, che oggi avrebbe compiuto 33 anni e che un anno fa, il 4 marzo 2021, dopo essersi dimessa dall’incarico ricevuto in novembre dall’azienda sanitaria trentina, ha fatto perdere ogni traccia di sé vicino al ponte di Mostizzolo, in Val di Non, dove è stata ritrovata la macchina della dottoressa. A parlare invece è Emanuela Pedri, la sorella della ginecologa forlivese scomparsa, che per il compleanno di Sara ha pensato di messo una «casetta della posta» nel Parco pubblico di Forlì, dove questa mattina alle 8 è stata celebrata una messa in suo ricordo nella Chiesa Santa Maria Ausiliatrice in zona Cava. Una cassetta realizzata su misura dal laboratorio Creativo Sperimentale della Fondazione En.A.I.P. di Cesena, che si occupa di formazione e orientamento professionale per persone svantaggiate e disabili. «Abbiamo pensato a una cassetta per la posta perché Sara adorava le sorprese, i giochi, le piaceva essere stupita — racconta Emanuela —. Abbiamo scelto questo manufatto, realizzato appositamente per lei dai ragazzi del laboratorio, perché rappresenta pienamente lo spirito di Sara, nella sua unicità e allegria di colori. Speriamo di trovarvi all’interno tanti bei messaggi». Oggi pomeriggio, dalle 17, Sara verrà ricordata nel giorno del suo compleanno al Parco pubblico di Forlì dove accanto alla targa commemorativa a lei dedicata si trova la casetta «La posta per Sara» che raccoglierà e conserverà tutti i pensieri scritti per lei . «Ognuno di voi se lo desidera potrà inserire personalmente il suo pensiero scritto — scrive Emanuela sulla sua pagina Facebook —. Le parole scritte con il cuore diventano quella testimonianza che ha il potere di cambiare il mondo».

Trasformare il dolore in energia positiva

Frasi scritte sui social, stampate e poi messe nella cassetta, e lettere che verranno lette oggi dalla famiglia Pedri. Per trasformare il dolore in energia positiva. In un toccante video messaggio affidato a Facebook Emanuela Pedri spiega lo scopo della bella iniziativa pensata per celebrare il giorno del compleanno di Sara. «La scrittura dà vita a qualcosa di eterno ed è quello che vorremmo per Sara. Trasformare il dolore e il calvario che ha vissuto e trasformarlo in un pensiero ottimista che possa aiutare noi stessi e dare vita a un cambiamento sociale — dice —. Sara la sento vicino a me ogni giorno ma ho bisogno di tutti voi, che siete sempre stati al mio fianco in un modo speciale. Le parole possono portare sollievo e conforto. La vicinanza non è mai scontata e noi la sentiamo moltissimo e per questo vi ringraziamo».

Il clima di vessazioni e la scomparsa di Sara

Da quel 4 marzo, giorno della scomparsa di Sara, le ricerche per trovare il corpo della giovane donna non si sono più fermate e le indagini, ancora in corso, hanno dato contemporaneamente il via a quello sul clima di presunte vessazioni all’interno all’interno del reparto di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento. La mattina del 4 marzo Sara spegne il telefono, imbocca con la sua auto la strada dall’appartamento di Cles al Ponte di Mostizzolo, la parcheggia. Scende e percorre a piedi un tratto di strada. I suoi passi si fermano di fronte a un dirupo vertiginoso, sotto cui scorre il torrente Noce. Intorno alle 13, da Forlì, la sorella Emanuela ne segnala la scomparsa alle forze dell’ordine. Le ricerche sono ancora in corso a 12 mesi di distanza. «Sara ha cominciato a sentirsi incapace a causa dei trattamenti e del clima sul posto di lavoro. In poco più di tre mesi si è ammalata. Voleva liberarsi da quel male che l’affliggeva», sostiene Emanuela Pedri. Della sofferenza vissuta in reparto resta testimonianza nei tanti messaggi scambiati dalla ginecologa con amici e parenti, a cui dice «Sono una morta che cammina. Questa volta non ce la farò».

23 giugno 2022 (modifica il 23 giugno 2022 | 13:17)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-06-23 12:19:00, Per il compleanno della ginecologa scomparsa a Cles (Trento) a marzo 2021, l’iniziativa pubblica a Forlì. Si chiama «Posta per Sara». Chiunque potrà scriverle, Carlotta Lombardo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.