I recenti fatti di abusi e molestie sessuali da parte di insegnanti verso le proprie allieve non trovano giustificazione
Al contempo la reputazione della categoria non può essere scalfita da poche “mele marce”, che notoriamente esistono in tutte le categorie professionali e sociali.La ministra dell’istruzione Fedeli chiede che nel nuovo contratto si definiscano misure severe che non indulgano su questi comportamenti doppiamente gravi, in quanto infrangono anche il rapporto di fiducia tra scuola e famiglia, tra docente e studente.Anche i sindacati della scuola si uniscono allo sdegno, ma, relativamente a possibili interventi contrattuali, dopo avere dichiarato che le norme ci sono già e basta applicarle, ritengono opportuno individuare “sedi alle quali affidare, in un ruolo di esplicita terzietà, una valutazione dei comportamenti dei docenti che assicuri la piena salvaguardia delle prerogative connesse all’esercizio della libertà di insegnamento costituzionalmente garantita”.La formulazione circa le sedi terze probabilmente ha bisogno di essere meglio esplicitata per una oggettiva chiarezza nei confronti del personale scolastico e dell’intera società.Non vi è dubbio che occorre mantenere l’azione disciplinare entro un quadro di piena tutela della libertà di insegnamento e sono anche comprensibili le perplessità sotto il profilo costituzionale, manifestate dal ministro della giustizia Andrea Orlando, sulla possibilità di licenziare i professori accusati di molestie, “almeno in assenza di una condanna di primo grado”, considerato che quello delle molestie “è un reato particolarmente infamante che se non fosse fondato segnerebbe una persona per tutta la vita”.
Al contempo, se è vero che è fuori luogo un giustizialismo che rischia di colpire in modo sommario per semplici sospetti, che potrebbero essere infondati, è altrettanto vero che non si può rimanere inerti davanti agli episodi gravi e accontentarsi di dichiarazioni di indignazione o di buoni propositi privi di concreta prospettiva.
C’è allora bisogno di capire cosa intendono i sindacati per “sedi con ruolo di terzietà”. Proviamo a fare delle ipotesi nella notizia successiva
Fonte dell’articolo: Tuttoscuola.com