Salt Bae, TripAdvisor contro «il re della carne»: il ristorante di Nusret è tra i peggiori di Londra

Spread the love

il caso

di Luca Iaccarino

Prezzi esorbitanti e ostentazione di «riccanza». Il popolo del web non ci sta (più). E così ridimensiona il ristorante di Salt Bae, macellaio-star turco famoso per la bistecca oro e il modo di salare la carne: con la mossa del gomito. I motivi? Secondo TripAdvisor la qualità del locale sarebbe così calata da renderlo uno dei posti peggiori di Londra

A qualche giorno di distanza, calmatesi le acque, val la pena chiedersi: cosa ci insegnano gli schiaffi presi da Salt Bae su Tripadvisor? C’è una lezione da imparare, un insegnamento da trarne? I fatti in poche parole, per chi — più che legittimamente — si disinteressi dei tutto al gossip gastronomico: una settimana fa è girata la notizia che il Nusr-Et Steakhouse era precipitato tra i cento ultimi locali di Londra su Tripadvisor. Gli utenti del celebre sito recensiscono oggi 17.502 indirizzi nella capitale inglese, e il Nusr-Et è attualmente in posizione 17.412, a soli novanta posti dalla fine della coda. Il fatto è una notizia perché il titolare è il macellaio-star turco Nusret Gökçe, più noto come Salt Bae — ha locali in mezzo mondo — e perché la sua steakhouse è celebre per servire bistecche in foglia d’oro che arrivano a costare 1.450 sterline. Dunque, non esattamente il tipo di ristorante che uno di aspetterebbe al diciasettemilaquattrocentododicesimo posto. La gran parte delle recensioni sostiene che Nusr-Et ha un rapporto qualità-prezzo pessimo, che si paga il nome più che la sostanza. Ora, di prodotti e servizi dei quali paghiamo soprattutto il marchio sono piene le nostre vite — dai ristoranti alla moda — e la cosa ci va spesso bene. Non c’è niente di strano: ciò che differenza noi sapiens sapiens dagli iguana è anche, fortissimamente, il valore che diamo ai simboli. Ed è proprio perché non c’è nulla di inusuale nel pagare«il nome» che questa vicenda fa scalpore: il re, d’un tratto, è nudo.

Il re è nudo. Come è stato possibile?

Com’è che s’è rotto l’incantesimo? Si potrebbe dire che tutto sia iniziato il 17 ottobre 2021, quando il più intemperante dei critici inglesi — Jay Rayner, del Guardian2 — si rifiutò di recensire il nuovo locale di Salt Bae a Londra giudicandolo stupidamente costoso. Rayner non si limitò a ignorare Nusr-Et, invece brandì il suo tipico sarcasmo e fece un gesto situazionista: prese un tavolino da campeggio, una seggiola, s’apparecchiò sul marciapiede in fronte al locale di Salt Bae e lì fuori si mangiò con grande soddisfazione uno shawarma di agnello, comprato dal vicino The Kebab Kid. Costo: 8,50 sterline (trovate la gustosa non-recensione di Nusr-Et qui). Dunque: Jay Rayner ha detto «il re è nudo». Certo, l’ha fatto basandosi su un pregiudizio — non ha assaggiato la bistecca della discordia da 1.450 sterline — ma in modo esplicito: «Mi rifiuto d’andare in un posto con prezzi da idioti». Rayner però non ha fatto un gesto controcorrente, ha in realtà surfato l’onda: fin dall’apertura una decina di giorni prima, la vox populi aveva anticipato quella del critico, e su TripAdvisor già erano apparse recensioni da un pallino, spietate. Per una volta casta e popolo si trovano d’accordo: Salt Bae a Londra è una trappola, un bidone, un fake.

Perché proprio ora?

Ma perché tutto questo non è successo prima? Perché Salt Bae piaceva così tanto e adesso non piace più? Perché Salt Bae è stato tradito proprio dal popolo del web, quello che l’ha reso ricco e famoso, donando visualizzazioni a milioni ai suoi bronzei avambracci su cui è solito far piovere il sale con quel suo gesto-firma? Non credo che la cosa abbia a che fare con la qualità di quello che i clienti hanno trovato da Nusr-Et di Londra, che immagino non distante dai tanti altri locali della catena. Penso piuttosto che questa «ribellione» sia segno dei tempi, credo che in questo preciso momento storico — dopo due anni e tre mesi di pandemia e più di cento giorni di guerra sulle prime pagine dei giornali — il modello cafonal, la «riccanza» hanno sfinito tutti, soprattutto in Europa. Non mi stupisce il fatto che — per fare un esempio nazionale — il racconto di sé di Gianluca Vacchi stia stufando, così come gli sciabolatori di champagne o le spavalderie dei calciatori con gli orologi da centomilaeuro. Non che il successo non passi più dai social, anzi, oggi più che mai, ma nelle ultime settimane la narrazione ha cambiato verso. Un esempio eclatante: Chiara Ferragni che è passata dal postare il party nel supermercato al posare accanto a Liliana Segre, dopo esser stata invitata dalla Senatrice a visitare il Memoriale della Shoah. Questo vuol dire sapere usare i social: stare sintonizzati. Persino nella comunicazione politica quel che funzionava sei mesi fa oggi sembra decrepito (e fa precipitare i consensi più di una t-shirt con Putin). Salt, ti devi rassegnare: l’era della riccanza è in un momento di bassa. Tornerà certamente, ma ora non va. Sai com’è, c’è stata un’ecatombe, la stagflazione incalza, persino i russi non possono più importare lo Champagne ed esportare il caviale. Guarda Briatore, che ha annusato i tempi e s’è messo a fare le pizze. È vero, la margherita costa 14 euro, ma con quei soldi lì da Salt Bae non ci compri manco il sale.

(©) RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-06-16 12:10:00, Prezzi esorbitanti e ostentazione di «riccanza». Il popolo del web non ci sta (più). E così ridimensiona il ristorante di Salt Bae, macellaio-star turco famoso per la bistecca oro e il modo di salare la carne: con la mossa del gomito. I motivi? Secondo TripAdvisor la qualità del locale sarebbe così calata da renderlo uno dei posti peggiori di Londra , Luca Iaccarino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.