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Ristoranti e agriturismi nati dai beni confiscati alla mafia: 5 indirizzi da provare

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«La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà…» diceva Paolo Borsellino. E i simboli di questa libertà e rinascita oggi sono tangibili e in continuo fermento. Dal Piemonte alla Sicilia, cinque cooperative hanno trasformato i beni confiscati alla mafia agriturismi, ristoranti e spazi di inclusione, aggregazione che ruotano attorno al cibo. Hanno creato vere e proprie filiere produttive basate su un agricoltura biologica e sociale dove la frutta, la verdura, i legumi e i cereali diventano i protagonisti di menu che raccontano il gusto di un territorio. Ecco, nelle prossime schede, chi sono, come sono rinate e gli indirizzi.

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20 aprile 2022 | 06:28(©) RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-04-20 06:41:00, Dal Piemonte alla Sicilia alcune realtà che hanno creato filiere produttive e ricettive legate al food, basate su agricoltura biologica e sociale, Anna Volpicelli

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