Reddito di cittadinanza addio, i giovani tra 18 e 29 anni che non hanno finito le scuole dellobbligo non ne hanno diritto

Importanti cambiamenti nella normativa sul reddito di cittadinanza, come chiarito dall’Inps in una recente circolare. Le modifiche, introdotte con l’ultima legge di bilancio, riguardano in particolare i giovani tra i 18 e i 29 anni che non hanno completato le scuole dell’obbligo.

L’erogazione della prestazione a questa fascia di età è ora subordinata all’iscrizione e frequenza di percorsi di istruzione per adulti di primo livello. Se uno o più beneficiari non hanno adempiuto a tale obbligo, la quota di reddito di cittadinanza non verrà erogata finché l’obbligo non è rispettato.

Questa nuova misura non riguarda però coloro che sono già coinvolti in percorsi di politica attiva, qualificazione o riqualificazione. Durante la presentazione della domanda, sarà necessario specificare i membri del nucleo familiare che non abbiano adempiuto all’obbligo di istruzione e che non siano iscritti o non frequentino un percorso di istruzione per adulti di primo livello.

L’Inps sottolinea che l’importo del beneficio non erogato sarà proporzionato al singolo individuo che non ha rispettato l’obbligo, sia che si tratti del richiedente sia di un altro componente del nucleo familiare. Se la mancanza del requisito viene rilevata durante l’erogazione della prestazione, l’importo verrà ridotto per la quota riferita al soggetto o ai soggetti interessati.

Questa misura sembra essere un tentativo di incoraggiare la partecipazione all’istruzione tra i giovani adulti, legando l’accesso a importanti benefici economici all’impegno scolastico. Le famiglie interessate dovranno prestare attenzione ai nuovi requisiti e comunicare ogni variazione entro 30 giorni dall’avvenuto cambiamento.

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