Rai, l’ad Fuortes e i talk show di informazione: share non sia unico criterio

di Antonella Baccaro

L’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, in audizione stasera in commissione di Vigilanza. Gli esempi virtuosi di Zavoli e Biagi e il rischio che i talk montino le polemiche per fare ascolti

«Il format televisivo dei talk show in un’azienda che fa servizio pubblico credo che non sia ideale per l’approfondimento giornalistico». L’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, in audizione stasera in commissione di Vigilanza, fa calare la mannaia sulle trasmissioni che prevedono il dibattito tra ospiti eterogenei sui temi dell’informazione. «Credo che i talk siano più adatti all’intrattenimento su temi più leggeri» ha chiarito l’ad. «L’idea di giornalisti, operatori, scienziati, intellettuali chiamati a improvvisare su qualsiasi tema non credo che possa fare un buon servizio pubblico. È l’opposto di quello che la Rai ha fatto per lungo tempo» ha proseguito Fuortes, citando gli esempi virtuosi di Sergio Zavoli e Enzo Biagi. Per Fuortes il tema dello share va circoscritto: non può essere «l’unico criterio di valutazione di un programma» ha detto, riferendosi al fatto che molti talk montino le polemiche per fare più ascolti.

Il caso Sangiuliano

Quelle di Fuortes sul destino dei talk show non sono solo parole: l’ad ha promesso che la discontinuità rispetto al passato sarà presente già nei prossimi palinsesti. Quanto al problema della remunerazione degli ospiti in tv, Fuortes si è limitato a dire che personalmente ritiene che non dovrebbe essere prevista e che del tema si sta occupando insieme con il consiglio di amministrazione e il direttore degli Approfondimenti, Mario Orfeo. In Vigilanza è stato anche sollevato il tema della presenza del direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, alla Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. Sul punto Fuortes ha chiarito che il direttore aveva chiesto l’autorizzazione per una moderazione, non per un intervento. La questione, ha concluso l’ad, sarà approfondita dalla Direzione Risorse Umane. All’inizio dell’audizione il presidente della Vigilanza Alberto Barachini ha richiamato l’iniziativa del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) di svolgere «un approfondimento sulla ingerenza straniera e sulla attività di disinformazione, anche al fine di preservare la libertà e l’autonomia editoriale e informativa da qualsiasi forma di condizionamento, con particolare riferimento al conflitto tra Russia e Ucraina». «L’iniziativa del Copasir – ha detto Barachini – conferma la mia personale convinzione che sia necessaria una policy sugli ospiti della tv pubblica oggetto di una proposta di risoluzione in corso di esame. Del resto tale esigenza in qualche modo richiamata dallo stesso amministratore delegato della Rai risulta in linea con i compiti di indirizzo e vigilanza attribuiti a questa commissione sul controllo e l’autonomia editoriale».

4 maggio 2022 (modifica il 4 maggio 2022 | 22:38)

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